William Benbow 1830, Scioperi in Europa 2023. Parte 2

di Piermichele Pollutri

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Germania, novembre 2023, sciopero nelle ferrovie di 20 ore senza precettazione, come avviene in qualche altro paese europeo, alta adesione e circa 270 treni merci fermati. Siamo a novembre 2023[1]. Il sindacato dei macchinisti Gdl ha rifiutato l’offerta di Deutsche Bahn di un aumento dell’11% della retribuzione e di un bonus per l’inflazione di 2.850 euro. Le richieste includono un aumento della paga mensile di 555 euro e una settimana lavorativa di quattro giorni (per un totale di 35 ore) con compensazione completa. Lo sciopero potrebbe continuare per settimane in quanto il sindacato dei macchinisti, ha votato. Il 97% di loro si è espresso a favore della dimostrazione a tempo indeterminato. A marzo sciopero di 24 ore di aeroporti, treni e bus. Lo sciopero è tra i più grandi dagli anni ’90. I sindacati stanno facendo pressione per salari più alti, a fronte di alti livelli di inflazione e del rapido aumento dei prezzi dell’energia[2]. Continue reading “William Benbow 1830, Scioperi in Europa 2023. Parte 2”

Guerra in Ucraina, Potere al Popolo: “Sosteniamo lo sciopero generale del 20 maggio”

da Potere al Popolo Parma

 

La guerra non accenna a finire. I rischi di una sua estensione e radicalizzazione sono altissimi. In modo molto cinico la maggioranza delle classi dirigenti dei paesi occidentali, contraria a portare Russia e Ucraina ad una trattativa di pace, sta cercando di sfruttare la guerra per gli enormi interessi economici in gioco e i nuovi equilibri geo-politici che potrebbero rivelarsi più vantaggiosi. Continue reading “Guerra in Ucraina, Potere al Popolo: “Sosteniamo lo sciopero generale del 20 maggio””

Amazon, parla un lavoratore dell’hub di Piacenza: “Precarietà e umiliazioni”

da Fridays For Future Parma

Ieri è avvenuto il primo sciopero nella storia di Amazon Italia. Ed è stata una protesta con un’adesione altissima: i sindacati confederali parlano del 75%, con punte del 90 in alcuni territori. Come Fridays For Future condividiamo l’obiettivo di fermare la macchina per prendere fiato, dopo un anno caratterizzato da un incremento della domanda gestita dalla piattaforma digitale, senza che ci siano stati adeguamenti contrattuali e miglioramenti delle condizioni di lavoro. Durante il lockdown, realtà come Amazon hanno aumentato molto i loro profitti: solo nel quarto trimestre del 2020 ha totalizzato 125,56 miliardi di dollari di fatturato, 4,5 miliardi di pacchi consegnati durante tutto l’anno con circa 20 mila furgoni. Continue reading “Amazon, parla un lavoratore dell’hub di Piacenza: “Precarietà e umiliazioni””

USB Vigili del Fuoco Parma in sciopero per difendere salute e sicurezza dei lavoratori

da Coordinamento Provinciale USB Vigili del Fuoco Parma e USB Confederazione di Parma

Il 7 dicembre 2020 si è svolto il secondo tentativo di conciliazione con il Comando Provinciale di Parma, dopo quello già avvenuto a  luglio e dove il Comando si era preso degli impegni a cui non ha ottemperato fino ad oggi. Abbiamo tentato di percorrere qualsiasi strada che portasse al dialogo e a misure idonee di salvaguardia per la salute e la sicurezza dei Lavoratori, igiene e salubrità delle sedi di servizio in questo periodo difficile di pandemia. Continue reading “USB Vigili del Fuoco Parma in sciopero per difendere salute e sicurezza dei lavoratori”

Sciopero di educatori e operatori del sociale il 25 ottobre

da ADL Cobas Emilia Romagna e Collettivo educatori e operatori del sociale di Parma

Nella giornata di sciopero generale del 25 ottobre prossimo ci ritroveremo a Parma, sotto il Comune prima, per poi spostarci in Prefettura, al fianco delle lavoratrici Pro.Ges. che ormai da più di un mese chiedono, insieme ad ADL Cobas, un confronto con l’azienda. Continue reading “Sciopero di educatori e operatori del sociale il 25 ottobre”

Educatori e lavoratori del sociale ieri in sciopero

da Potere al popolo Parma

Lo sapevate che ieri hanno scioperato gli educatori ed i lavoratori del sociale? Nel silenzio del dibattito pubblico è passato il decreto Lorenzin (ex-legge Iori) che prevede, per ottenere un titolo che serve per continuare a fare il lavoro che molti svolgono da oltre 15 anni, di fare un corso universitario di 60 crediti formativi completamente a loro spese. Parliamo di costi che vanno dai 650 ai 1500 euro, per una categoria di lavoratori che non percepiscono certo stipendi d’oro. Il contratto collettivo nazionale, infatti, è fermo dal 2012, e le condizioni di lavoro sono spesso pessime, schiacciati tra cooperative gigantesche, che di sociale hanno solo il nome, e i tagli selvaggi ai servizi sociali del settore pubblico. Continue reading “Educatori e lavoratori del sociale ieri in sciopero”