Profumo d’inCensis

di Marco Severo

È Natale, siamo tutti più buoni. Lo sanno bene, tra gli altri, coloro che lavorano o che hanno lavorato come postini. Il postino è un rilevatore degli umori sociali, fiuta l’aria al mattino presto, avverte la tensione che corre tra i palazzi. È un piacere per lui lavorare in dicembre. Il Natale è così lenitivo, pacificante. In questo periodo dell’anno, mentre qualcuno dice al citofono «la prossima volta non ti azzardare a suonare se non hai posta per me», si respira nei palazzi un affetto sincero. Continue reading “Profumo d’inCensis”

VIA col vento

di Andrea Bui

L’aeroporto “Verdi” di Parma

Un centinaio di persone di tutte le età affollano una saletta al primo piano di un circolo parrocchiale. Nella stanza affollata uno schermo su cui sono proiettate cartine, cifre, parole complicate, tecnicismi. Insomma, all’apparenza nulla di entusiasmante, nulla che giustifichi la costante aggiunta di sedie nei pochi spazi rimasti liberi, per chi continua ad arrivare anche dopo l’inizio della presentazione. Continue reading “VIA col vento”

Il nuovo furto per l’industria 4.0

di Francesco Antuofermo

“Nel linguaggio giuridico il furto è l’atto e il fatto di impossessarsi di beni altrui sottraendoli a chi li detiene al fine di trarne profitto per sé o per altri”. La definizione è di una semplicità disarmante. A volte i sindacati e i partiti di opposizione intraprendono feroci battaglie per ridurre la pressione fiscale. Ma se per le imprese può avere un senso, per gli operai diventa una lotta contro i mulini a vento. Continue reading “Il nuovo furto per l’industria 4.0”

Perché non scommettere sui ragazzi e le ragazze dei nostri quartieri?

di Stefano Manici

In classe c’è un’atmosfera a dir poco caotica, la classica ora buca, potete solo immaginare il volume e la densità dei rumori che si sommano uno ad uno, siamo in un istituto tecnico professionale, primo anno. Il volume è davvero troppo alto, i corpi si muovono un tutte le direzioni, la situazione sembra sfuggire di mano. Mi alzo, sferro un pugno sul tavolo, alzo la voce, urlo “Ragazziii…!!!” senza conoscere minimamente l’esito del mio goffo tentativo. Stranamente i più si fermano, forse sorpresi da tanta arroganza autoritaria, sembrano voler ascoltare.

Dico solo che non posso tollerare che tutta l’ora si volga in questo modo, propongo un gioco. Continue reading “Perché non scommettere sui ragazzi e le ragazze dei nostri quartieri?”

C’è vita oltre il giornalismo (precario)

di Marco Severo

Sosteneva un vecchio cronista, alla scuola di giornalismo, di saper scrivere in qualsiasi condizione, anche la più critica, persino sospeso «a quel lampadario lassù». Ogni volta, l’intera classe alzava gli occhi al lampadario provandosi a immaginare il vecchio penzolante cronista che batteva alla tastiera. «Oppure – proseguiva quello – scrivo mentre mangio un panino al prosciutto, o mentre avvito il manico della pentola di mia moglie, la quale puntualmente mi domanda: “Non dovevi scrivere un articolo?”, e io: “Certo, infatti lo sto scrivendo. A mente!”». Il tono era compiaciuto, ammiccante. La gag puntava allo stupore e chiedeva ammirazione. La morale era chiara, in qualsiasi situazione il vecchio cronista avrebbe portato a termine il suo lavoro, perché il suo lavoro era scrivere. Scrivere sempre, in ogni caso. Continue reading “C’è vita oltre il giornalismo (precario)”

Il mondo della precarietà nel nuovo libro di Marco Severo

a cura del Centro studi movimenti

È quasi il tramonto, sta per piovere e fa molto freddo. In giro per la città, smarrito e alla ricerca di una libertà che pensava più facile, il portalettere di un’oscura agenzia postale gestita da due individui che tutti chiamano La Pratica e il Teorico, ha ancora un mucchio di posta da consegnare. Mentre cadono le prime gocce e il suo satellitare parlante comincia a sproloquiare, al citofono la gente rifiuta di aprirgli il portone. «Ma è proprio sicuro di essere un postino?». Anche se non vorrebbe ammetterlo, Angelo – giornalista per formazione e postino per necessità (o «quasi-postino», come lo chiama Siokjna, la domestica di via Isonzo 22 amica sua) – deve riconoscere d’aver commesso un errore ad abbandonare il suo lavoro di cronista, collaboratore precario di un quotidiano online. In fondo, la capo della redazione che era solita ripetere «non vi ha mica ordinato il medico di fare i giornalisti», non poteva sapere che a lui, davvero, un medico aveva ordinato di fare il giornalista. Continue reading “Il mondo della precarietà nel nuovo libro di Marco Severo”

Tante città in una, costruiamo quella critica e solidale

di William Gambetta

Fogliazza, in una vignetta d’inizio settembre, metteva in luce la sorpresa di ciascuno di noi nel confrontarsi con una città dai volti diversi, quasi opposti. Da un lato citava la “cena dei mille” di piazza Garibaldi, un grande banchetto di centinaia di coperti, organizzata per scopi filantropici da Comune e altri “prestigiosi” enti, il cui costo era proibitivo ai più e, proprio per questo, era motivo di prestigio sociale per i partecipanti, accomodati lungo la tavola che correva lungo strada Repubblica, serviti da decine di camerieri, gustando delizie di chef famosi, nello scenario di palazzi nobiliari. Dall’altro, nella piccola e appartata piazza Inzani, nel cuore dell’Oltretorrente, la proiezione illegale di un film sulle violenze delle forze dell’ordine, promossa da collettivi di base del movimento antagonista, con centinaia di giovani e meno giovani ammassati per terra, attenti a ogni frammento della messa scena della morte del giovane Stefano Cucchi. Continue reading “Tante città in una, costruiamo quella critica e solidale”

Manovre pericolose

di Matteo Masi

La «deviazione senza precedenti nella storia del patto di stabilità» (Pierre Moscovici dixit), rappresentata dal Documento di economia e finanza del governo giallo-verde, entrerà nella storia d’Italia degli ultimi trent’anni come il primo tentativo di cambiare decisamente rotta in termini di politica economica. Al di là del fatto che l’inaudita sfida alle istituzioni europee abbia o no un esito positivo per le forze che l’hanno voluta, oppure ch’essa possa rivelarsi una mera operazione elettorale in vista delle prossime europee, il punto è che, anche grazie alla «deviazione senza precedenti», gli italiani, esasperati da politiche economiche fondate su privatizzazioni, liberalizzazioni, tagli ai salari, flessibilizzazione del mercato del lavoro e, naturalmente, disoccupazione, cominciano ad accarezzare l’idea che sia auspicabile il ritorno allo Stato e alla possibilità di un confronto politico in cui i temi centrali siano la difesa dei diritti dei lavoratori e la giustizia sociale. Continue reading “Manovre pericolose”

Marcia contro il decreto Salvini

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Alcune immagini della manifestazione contro il decreto Sicurezza e Immigrazione di ieri (sabato 10 novembre 2018) a Parma. +foto

Uccidiamo l’Uomo Bianco

di Andrea Bui

È l’unica persona processata per razzismo verso i bianchi ed è stata oggetto di accuse di antisemitismo, di omofobia, oltre che di razzismo al contrario. Il suo nome è Houria Bouteldja, autrice de I bianchi, gli ebrei e noi . Verso una politica dell’amore rivoluzionario e portavoce del Pir (Partito degli indigeni della Repubblica), nata in Francia nel 2005 sulla scia degli scontri nelle banlieus parigine a seguito della morte di tre ragazzi inseguiti dalla polizia. Le posizioni del Pir fanno spesso discutere e sono costate strali da tutto l’arco politico, senza distinzioni: dall’estrema destra all’estrema sinistra. I bianchi, gli ebrei e noi, pubblicato in Italia nel 2017 da Sensibili alle Foglie, con una preziosa postfazione di Marilina Rachel Veca, è un libro importante. Continue reading “Uccidiamo l’Uomo Bianco”