Kafka si è fermato a Parma
di Katia Torri
Parma 2019: città strana, città vetrina, in cui può capitare di vivere uno strano incubo e di non svegliarsi più nell’indifferenza generale. È capitato a Egidio Tiraborrelli, come abbiamo scritto ieri: “Gidio” per amici e compagni di ventura, 82 anni sulle spalle, un tumore ai polmoni e tanta vita vissuta, ma vissuta veramente, in giro per il mondo. Già anziano, Gidio è stato costretto a vivere in una roulotte vicino a una casa occupata perché altro non aveva. Ma sempre col sorriso, sempre disposto ad aiutare e a condividere i frutti del suo orto con vicini e altri occupanti, solidali con lui in ogni modo possibile (loro che neppure ne hanno per loro stessi). Continue reading “Kafka si è fermato a Parma”
Agli oscar dei docenti precari
di Marco Severo
Ci siamo quasi, il giorno è vicino. La mattinata più elettrizzante dell’anno per gli insegnanti precari stavolta cadrà prima del solito: l’Ufficio scolastico provinciale ha fissato l’inizio delle operazioni a partire da lunedì 9 settembre. Come Hollywood ha la Notte degli oscar, Sanremo il Festival di Sanremo e Parma la notte dei tortelli, così i precari della scuola hanno l’Assegnazione delle supplenze d’istituto. Il rito è giovane, conta appena tre anni ma già gode di ampio prestigio. Si tratta, per l’esattezza, della procedura unificata per la chiamata in cattedra degli insegnanti con incarico annuale, coloro che il primo giorno di scuola – dalla primaria alla secondaria di secondo grado – mancano novantanove volte su cento, costringendo i presidi a stilare orari provvisori perché «non c’è ancora la prof di italiano» o «non si sa chi farà matematica», eccetera. Continue reading “Agli oscar dei docenti precari”
Le vetrine della vanità
di Francesco Antuofermo
Dei Gabbiotti della Paura abbiamo già scritto qualche mese fa. Ora purtroppo dobbiamo discutere delle vetrine della vanità.
Secondo Max Weber “l‘uomo politico deve soverchiare dentro di sé, giorno per giorno e ora per ora, un nemico assai frequente e ben troppo umano: la vanità”. Nella maggior parte dei casi, la vanità è cosciente, ossia l’interessato agisce secondo un piano per soddisfare il desiderio di mettersi in mostra. Siamo tutti malati di vanità e spesso questa ci porta a fare degli errori. Ma mentre la gente comune gli errori dettati dalla vanità in genere se li paga, il politico, nella sua brama di apparire ad ogni costo, si convince che può usare allo scopo la ricchezza collettiva senza rispondere personalmente degli sprechi. Continue reading “Le vetrine della vanità”
Non si possono curare i pesci senza l’acqua. Ancora sul caso Bibbiano
di Mirco Moroni
Ho letto e condiviso l’articolo di Andrea Davolo sulla vicenda di Bibbiano. Accolgo il suo invito ad aprire una riflessione tra gli operatori e tra i soggetti istituzionali e propongo qui di seguito alcune riflessioni. Nei quarant’anni di lavoro nei Servizi socio-sanitari pubblici mi è capitato spesso, in presenza di situazioni multiproblematiche che coinvolgevano i destini di minori, di fare questa affermazione: «Non si possono curare i pesci… togliendoli dall’acqua. Perché l’acqua è la salute del pesce». Continue reading “Non si possono curare i pesci senza l’acqua. Ancora sul caso Bibbiano”
Il lunedì di Fogliazza
La città invisibile
di Milo Adami

Una giovane donna, alta, capelli neri, statuaria, carnagione bianco latte, si aggira tra le strade del centro di Parma. Ancestrale, inespressiva, quasi a disagio nei movimenti, la ragazza sembra fuoriuscita dal ritratto di famiglia di una nobile casata. “Guärd’la lì, la siòra, l’è gnuda zò con nuätòr? Mo co’ fala? La s’è persa?“. Continue reading “La città invisibile”
Pablo, parla la “baby gang”
di A. F.

Alla fine, hanno parlato anche loro: i giovanissimi saliti agli onori delle cronache cittadine per alcune “intemperanze”. E l’hanno fatto in un incontro informale, organizzato da qualche adulto desideroso di capire cosa succede in piazzale Pablo e di cercare possibili soluzioni. Si forma un capannello, bambini dagli 8 anni fino a ragazzini di 14 e un gruppetto di “grandi”. La domanda è semplice: «Voi cosa vorreste?». Continue reading “Pablo, parla la “baby gang””
Pablo, una “palla” da prendere al balzo
di A. F.

Se qualcuno fosse passato da piazzale Pablo in questi giorni si sarebbe chiesto “ma che succede?”. Davanti alla chiesa, infatti, avrebbe visto una gazzella dei carabinieri e magari il giorno dopo, ripassando, sarebbe stato colpito nel vedere alcune volanti della polizia presidiare il sagrato. Ma che ci fanno qui? Minacce terroristiche? Operazione anti-spaccio? Niente di tutto questo. Continue reading “Pablo, una “palla” da prendere al balzo”
Parlateci di Bibbiano? Appunti per una riflessione critica
di Andrea Davolo
Parlateci di Bibbiano. Un espressione in voga. Lanciata da un area politica che ha interessi ideologici molto precisi da imporre. Un area che va dalla Lega al Popolo della Famiglia, sino alla galassia dell’estrema destra e che da tempi non sospetti lavora per asfaltare definitivamente ciò che di residuale è rimasto nel settore della protezione e della tutela del minore, dopo decenni di tagli ininterrotti ai servizi sociali, per affermare un principio chiaro: i figli sono proprietà privata dei loro genitori, qualsiasi cosa accada (e la donna proprietà privata di suo marito). Questo è per esempio il principio ispiratore del Ddl Pillon, non casualmente rilanciato a tambur battente proprio in queste settimane. Continue reading “Parlateci di Bibbiano? Appunti per una riflessione critica”