No alla fiera delle armi EOS a Parma!

di Potere al Popolo Parma

Mentre la guerra sta pericolosamente avvicinandosi alla nostra quotidianità, le Fiere di Parma decidono di ospitare una bella fiera sulle armi, EOS, magari per diventare la petite capitale delle armi. E in fondo, nel Comune, con l’assessorato alla Pace, che si possa lucrare sul commercio di armi non pare una contraddizione.

L’assessore Lorenzo Lavagetto, rispondendo a un’interrogazione di Enrico Ottolini, minimizza: i codici etici di Fiere di Parma e EOS possono farci dormire sonni tranquilli, non c’è niente di cui preoccuparsi. Leggendo i codici etici (sì l’abbiamo fatto) si trovano tante belle parole ma no, non ci sentiamo affatto rassicurati e siamo fortemente contrariati che la nostra città, nel pieno di un’escalation bellica senza precedenti ospiti una manifestazione del genere.

Ovviamente si replicherà che si tratta di una fiera per armi da divertimento, da caccia, le Fiere presentano l’iniziativa come un complemento dell’offerta espositiva dedicata all’outdoor, una sorta di appendice movimentata della fiera dei camper.

Sarà per questo che Vicenza e Verona hanno dato il benservito a EOS, perché troppo outdoor?

Oppure perché nel corso del tempo in queste fiere sono state fatte usare armi a minori o perché gli stessi espositori, mercanti di morte, che producono armi da caccia o sportive speculano altresì su guerre e conflitti? D’altra parte, studi anche dell’Università di Parma mostrano il danno ecologico e per la salute umana che la stessa caccia causa: l’uso di proiettili di piombo (consentito solo in Italia tra i paesi europei) determina fenomeni di saturnismo in molti rapaci (spesso specie protette) e danni da piombo nei bambini che consumano sughi di cacciagione.

Questi motivi basterebbero per dichiarare inaccettabile l’allestimento di questa fiera: non possiamo tollerare di stendere un tappeto rosso su chi fa affari con le armi e ci opponiamo fermamente a questa manifestazione.

Ricordiamo al Comune che ha appena votato un impegno di interrompere qualsiasi rapporto con chi collabora al genocidio in corso a Gaza che Israele è proprio tra i principali mercanti di armi e di guerra: non ci faremo raccontare che si tratta di innocue armi per il tiro al piattello, valide solo per attrarre turisti.