Storicizzare Silvio Berlusconi. Un nuovo corso della Libera università del sapere critico

da Centro studi movimenti

“Se avesse le tette farebbe anche l’annunciatrice” diceva di lui Enzo Biagi in una celebre intervista al Cavaliere. Perché Silvio Berlusconi è stato uno, nessuno e centomila: cantante, venditore, correttore di bozze. E poi costruttore, editore, imprenditore e politico. Dal mattone alla cosa pubblica, passando per la televisione e il calcio. Un filo conduttore: il potere.

Compendio dei vizi ‒ tanti per i detrattori ‒ e delle virtù ‒ molte per i sodali ‒ del Bel Paese, ne ha rivoluzionato costumi e mentalità. La strabiliante ascesa dell’arcitaliano Berlusconi è stata tanto rapida quanto, almeno agli inizi, ambigua. Figlio della media borghesia, Berlusconi si forma nell’operosa Lombardia del dopo guerra e nel segno di Erasmo da Rotterdam. È infatti la tesi del filosofo, secondo cui la pazzia è forza vitale creatrice, che lo guida. Prima edifica un intero quartiere, Milano Due, e diventa Cavaliere. In seguito, quando capisce che la stagione del mattone è volta al termine, vira sull’etere. Nascono la Fininvest e la tv commerciale.

Sono gli anni del riflusso e Berlusconi, grazie agli appoggi politici, sfida la grigia Rai a suon di film, telenovele e Drive-In. Ha inizio la rivoluzione Berlusconiana. Quindi il Milan e i trionfi internazionali. Poi Tangentopoli, la crisi dei partiti e la caduta della Prima Repubblica. Ed è in questo vuoto di potere che si inserisce il tycoon. È il 26 gennaio 1994 e il Cavaliere annuncia la sua discesa in campo attraverso il famoso video-messaggio del ‘’miracolo italiano’’: è la genesi del berlusconismo, i cui effetti oggi, a trent’anni di distanza, ancora si riverberano sul milieu socioculturale del Paese.

Occorre dunque storicizzarne la figura, superando lo scontro ideologico e la polemica giornalistica, per provare a indagarne la vicenda con gli strumenti analitici della storia. Recuperando le analisi in tempo reale della sua attività e gli instant book usciti dopo la sua morte, un corso della Libera università del sapere critico (LUSC), curato da Mirco Carrattieri, indagherà questo indubbio protagonista della storia italiana degli ultimi trent’anni.

Le quattro lezioni, dalle 18:30 alle 20, si svolgeranno i lunedì dall’8 al 29 aprile, nella sede del Centro Studi movimenti di via Saragat 33/a. Quattro incontri che proveranno ad enucleare alcuni dei punti chiave della figura di Silvio Berlusconi: la sua formazione (8 aprile), l’imprenditore (15 aprile), il politico (22 aprile) e il crepuscolo (29 aprile).

Come tutti i corsi della LUSC, anche a questo si può partecipare come soci del Csm e versando una quota d’iscrizione. Per le persone che risiedono fuori Parma è possibile partecipare attraverso un collegamento online. Tutti i corsi sono validi per la formazione degli insegnanti (in quanto il Centro studi movimenti è un Ente accreditato per la formazione). Gli insegnanti possono chiedere l’autorizzazione alla partecipazione in orario di servizio e possono pagare con la Carta del docente. Il corso partirà con un minimo di iscrizioni, pertanto invitiamo gli interessati a iscriversi al più presto.

Per informazioni e iscrizioni, scrivere a lusc.csm@gmail.com