da Anpi Comitato provinciale di Parma
Pisa, febbraio 2024: studentesse e studenti del Liceo Russoli hanno organizzato un corteo per “l’impellente bisogno di dare pubblicamente voce all’urlo delle loro coscienze indignate”. Chiedono il cessate il fuoco in Palestina e lo fanno con entusiasmo e passione. Stanno esercitando il loro diritto di manifestare, il diritto al libero pensiero, il diritto di parola. Vivono in una democrazia nella quale la loro azione è legittimata dalla Costituzione.
Vengono picchiati duramente dalle forze dell’ordine in nome della sicurezza. I loro diritti sono stati oltraggiati, la cittadinanza attiva che si insegna a scuola ha ricevuto come risposta la violenza: voi volete parlare, noi vi riduciamo al silenzio.
L’Anpi provinciale di Parma, indignata davanti ai fatti di Pisa, fa sue le parole del Presidente della Repubblica ribadendo con forza che utilizzare la violenza davanti a un corteo pacifico di studenti è un fallimento della democrazia. Non è più accettabile che l’Italia torni ancora una volta a essere il Paese del manganello e dell’autoritarismo.
Si dovrebbe essere fieri della capacità di ragazze e ragazzi di agire per la pace e contro la guerra, di porsi dalla parte di chi sta soffrendo della brutalità dei conflitti armati. L’Anpi lo è e per questo dà piena solidarietà agli studenti picchiati dalle forze dell’ordine, ai loro professori che hanno assistito a questa azione di forza soffrendone, al Sindaco e a tutti quei cittadini che subito dopo hanno riempito la piazza per protestare.
Siamo con tutti coloro che ancora credono nel valore delle libertà democratiche e che si impegnano quotidianamente affinché l’Italia possa continuare a essere un luogo di convivenza civile, nel quale gli ideali di giustizia e umanità che accomunano ogni essere umano non vengano fatti tacere in nome di una sicurezza che si legittima attraverso l’uso della forza.