da Potere al Popolo Parma
La guerra non accenna a finire. I rischi di una sua estensione e radicalizzazione sono altissimi. In modo molto cinico la maggioranza delle classi dirigenti dei paesi occidentali, contraria a portare Russia e Ucraina ad una trattativa di pace, sta cercando di sfruttare la guerra per gli enormi interessi economici in gioco e i nuovi equilibri geo-politici che potrebbero rivelarsi più vantaggiosi.
Ormai risulta sempre più evidente qual è la posta in gioco: un conflitto senza esclusione di colpi tra grandi potenze imperialistiche per il controllo di aree geo-strategiche, dei mercati, dei corridoi di transito, per l’accaparramento delle risorse, consumato sulla pelle del popolo ucraino. Consumato anche sulla pelle dei popoli dei paesi aderenti alla NATO che, pur contrari per la maggior parte alla guerra, pagheranno le conseguenze economiche causate dal conflitto.
È in atto un pesantissimo attacco alle condizioni di vita e di lavoro di tutte e tutti, in termini di aumento generalizzato del costo della vita, di grave perdita del potere di acquisto di salari e pensioni, di maggiore povertà per coloro che non hanno un lavoro garantito, né tutele, né diritti, per chi è precario, disoccupato, non riesce ad arrivare a fine mese, a pagare affitto o mutuo. Lo sblocco dei licenziamenti, degli affitti, una sanità pubblica impallata, che non è in grado di rispondere alle richieste della popolazione, i tagli alla spesa pubblica, ai servizi, l’assalto dei privati ai beni comuni, sono stati giustificati dal governo Draghi come il prezzo da pagare per la ripresa dell’economia.
In realtà, il governo Draghi drena le risorse per il welfare, per il lavoro garantito e tutelato, per la casa, per la sanità e i servizi pubblici per far ripartire l’economia dei padroni, alle condizioni di sfruttamento, ricattabilità e precarietà voluto dai padroni. Ma i soldi ci sono, eccome! Per sostenere le imprese, senza porre limiti o condizioni, ci sono; per trasformare la scuola in un’azienda al servizio degli interessi dell’impresa, ci sono; per sostenere e incentivare le privatizzazioni, ci sono; per aumentare enormemente le spese militari, ci sono!
Venerdì 20 maggio è stato indetto dal sindacalismo di base e conflittuale lo sciopero di 24 ore per tutte le categorie del pubblico e del privato, che noi sosteniamo nella convinzione che oggi occorre convergere laddove si apre un fronte di lotta contro la guerra e l’economia di guerra, il carovita, lo sfruttamento: occorre sostenere e moltiplicare le forme di iniziativa politica e di lotta, come passaggi di una mobilitazione che deve diventare di massa.
Contro la guerra, l’economia di guerra e il governo della guerra, l’invio delle armi in Ucraina e l’aumento delle spese militari; per l’aumento delle spese sociali e dei salari, per il ripristino della scala mobile e un reddito di base per tutte e tutti.
A Parma, la manifestazione si terrà in presidio in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa dalle 9:30