Un minimo di dignità, contro il lavoro povero

da Potere al Popolo Emilia-Romagna

Marta Collot, candidata alle elezioni dell’Emilia-Romagna per Potere al Popolo

L’Emilia-Romagna è al primo posto per lavoro irregolare: addirittura il 40% dei lavoratori irregolari in Italia è stato trovato qui, con un’evasione di oltre 3 milioni di euro. Nel primo trimestre del 2018, poi, è risultato irregolare alle ispezioni il 90% delle cooperative, un pezzo fondamentale dell’economia emiliano-romagnola. Il 90%.

Basta mettere insieme i primati “positivi” con quelli negativi e il calcolo viene facile: le tanto decantate eccellenze dell’Emilia-Romagna non riguardano tutti noi ma solo le imprese, molte delle quali proprio per raggiungere quei numeri impongono un lavoro povero, senza garanzie e costantemente sotto organico. In altre parole, ci ammazziamo di fatica, prendiamo le briciole ma possiamo sempre vantarci di vivere in “una delle regioni più avanzate d’Europa”, vuoi mettere?

Invece di nascondere lo sporco sotto al tappeto, censurando i dati scomodi, la politica dovrebbe contrastare con ogni mezzo la tendenza, provando a invertirla. Per questo proponiamo che nella nostra Regione nessuna azienda possa pagare i propri dipendenti e collaboratori meno di 9€ l’ora, se vuole lavorare con l’ente pubblico. Sarebbe un ottimo antidoto anche all’infiltrazione della malavita organizzata che, ormai stabile nel territorio, ha messo le mani proprio sul sistema cooperativistico.

Certo, significherebbe una spesa maggiore, ma per noi è questa la Grande Opera necessaria: un argine al lavoro povero. Per una volta non regaleremmo fiumi di soldi pubblici a palazzinari e pseudo cooperative. Per una volta si pagherebbe un minimo di dignità a decine di migliaia di persone che lavorano troppo e in condizioni pessime.
Questo sì, sarebbe un bel primato.