di Officina Popolare Parma
È giusto e doveroso pensare al nostro pianeta: per noi, per i nostri figli nati e per quelli che nasceranno. Per tutti coloro che si stanno curando da malattie tumorali derivanti dall’inquinamento. Per tutte quelle popolazioni costrette a migrare o a combattere per difendersi dallo sfruttamento ambientale e minerario delle multinazionali e degli eserciti al loro servizio.
Il biossido di carbonio è rilasciato nell’atmosfera, oltre che dalle caldaie delle nostre abitazioni, dai motori termici delle nostre automobili, che ogni giorno trasportano migliaia di singoli lavoratori verso fatica e dignità.
L’organizzazione della società consumistica ci impone queste contraddizioni: spendiamo tanti soldi in carburante e manutenzioni varie per poi andare a faticare, magari sottopagati e senza tutele, e parallelamente alziamo enormemente i fattori di rischio per la salute collettiva.
Per tutto questo invitiamo in primis l’Amministrazione cittadina a ripensare il trasporto pubblico, a partire dall’incremento delle tratte e dalla maggiore copertura delle fasce orarie. Trasporto pubblico tra l’altro pericolosamente toccato da tentativi fraudolenti di svendita a strani soggetti privati.
Differenti sono quindi i livelli a cui intervenire, spetta a noi cittadine/i, giovani e adulti, individuare dove andare a incidere con le nostre decisioni. Per iniziare, vi e ci invitiamo a pensare a un piccolo-grande particolare: alle carovane di auto in sosta davanti alle scuole agli orari di entrata e di uscita dei ragazzi. Possiamo scegliere diversamente? Forse sì.