da Rete diritti in casa
Cosa è successo ieri mattina [16 gennaio 2019, ndr] in via Solari a Parma? E’ stato arrestato un pericoloso latitante? Un terrorista? C’erano persone armate barricate e pronte a una strage? No, nulla di tutto ciò, c’era una famiglia con una bambina malata che doveva assolutamente esser sfrattata, questo nonostante che il Comune avesse con una lettera chiesto alla Prefettura di rinviare in vista di una soluzione che garantisse alla madre di non perdere il lavoro e alla bimba di avere il tempo di guarire da una virosi aggressiva. Nulla, non ci si ferma, neppure di fronte al buon senso, e così blindati di carabinieri e polizia, volanti e Digos si son presentati dalle prime ore del mattino perché giustizia fosse fatta. Quel garage affittato come casa doveva esser liberato.
A dire il vero l’assurda disumanità della situazione si leggeva anche sui volti perplessi degli stessi agenti intervenuti, ma tant’è. Fortunatamente la famiglia non era sola, noi siam stati più mattinieri di loro e siam stati sul posto tutto il tempo, fino all’arrivo del medico legale che ha disvelato un segreto occulto, la salute di una bimba vale più del diritto di vedersi liberata una casa garage. Sfratto rinviato, con nel frattempo un quartiere bloccato e impaurito e una mamma coraggiosissima che cercava di nascondere la propria paura alla sua piccola bimba malata.
Quanto è costato tutto ciò? Che senso ha avuto? Sono questi i segnali di forza e sicurezza che vuol lanciare Salvini?
Per fortuna la solidarietà intorno alla famiglia è stata tanta, soprattutto da parte dei “giovon d’incò”, i ragazzi e le ragazze dell’Aula Tsunami sempre presenti nelle lotte per la casa o a fianco degli operai e degli altri poveri sotto sfratto che fan parte della rete e che han capito che uniti si vince. Ora si aspetta solo il prossimo lieto fine con la famiglia che andrà al più presto in un alloggio più degno, se lo meritano, tutti se lo meritano e noi li seguiremo fino in fondo.