Il Salone di Torino e lo spazio della politica

da Art Lab

Stefano polacchi (a sinistra, in camicia a righe), responsabile della casa editrice Altaforte, legata a Casapound, durante gli scontri del 29 ottobre del 2008, in piazza Navona a Roma, (foto: Samantha Zucchi – Insidefoto)

Tiene banco da diversi giorni la notizia della partecipazione al Salone del libro di Torino di case editrici, una in particolare, Altaforte, legate alla galassia neofascista italiana, in particolare a CasaPound. La querelle è nata dopo che Christian Raimo, si è dimesso dal ruolo di consulente del Salone e a ruota lo hanno seguito molto autori da Ginzburg a Zerocalcare, fino al Museo di Auschwitz. Altri invece, si sono accodati a Michela Murgia che, invece, parteciperà ugualmente all’evento, a sua detta per costruire un meccanismo di resistenza dall’interno e non lasciare quello spazio in balia dell’editoria nostalgica. Ora, in entrambe le posizioni ci sono aspetti positivi e negativi, dei quali non entriamo nel merito. Continue reading “Il Salone di Torino e lo spazio della politica”

Anche l’USI contraria alla firma del contratto per le cooperative sociali

da Unione Sindacale Italiana – Parma

Il 28 marzo è stata firmata la preintesa del CCNL Coop sociali da parte delle Associazioni cooperative e i sindacati confederali. Come si prevedeva, dopo quasi sette anni di scadenza del contratto, il risultato è stato alquanto scarso, nonostante la retorica con cui invece oggi lo stanno celebrando come grande vittoria. Continue reading “Anche l’USI contraria alla firma del contratto per le cooperative sociali”

No alla firma del contratto per le Cooperative sociali

da Unione Sindacale di Base – Confederazione di Parma

L’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per le Coop sociali sottoscritta lo scorso marzo è la certificazione definitiva della subordinazione di Cgil Cisl e Uil alle esigenze delle Centrali cooperative di comprimere diritti e salario per i lavoratori del welfare. Dal misero aumento di 80 euro da spalmare nell’arco di un anno e che secondo gli accordi di gradualità potrà non essere applicato integralmente, all’una tantum di 300 euro per i 75 mesi di vacanza contrattuale, alle deroghe peggiorative sui tempi determinati e al recepimento totale del Jobs Act, il rimando ai livelli territoriali su importanti materie come la definizione dei servizi essenziali, il tempo di vestizione, il Premio di risultato e l’estorsione della Banca ore, l’inquadramento degli operatori dell’accoglienza al livello C1, l’individuazione di nuovi profili di inquadramento a discrezione delle aziende, l’odioso istituto della notte passiva rimasto inalterato, fino alla richiesta, a tutti i lavoratori indipendentemente dall’iscrizione o meno a quei sindacati, di corrispondere il prezzo come “Contributo di servizio contrattuale” per questo accordo indegno. Continue reading “No alla firma del contratto per le Cooperative sociali”

Ccnl coop sociali, la Cgil informa a giochi fatti

da Collettivo Educatori e Operatori del sociale di Parma

Apprendiamo con sconcerto che la Cgil ha iniziato la consultazione per il rinnovo del Ccnl convocando i lavoratori cooperativa per cooperativa (quando non servizio per servizio) e non con assemblee territoriali come ci si aspetterebbe per un rinnovo che giunge, per di più, con un ritardo di sette anni. Riteniamo che il coinvolgimento dei lavoratori sia fondamentale, almeno in questa fase di votazione sull’accordo, dal momento che, per usare un eufemismo, sono stati rari i confronti coi lavoratori durante la fase di contrattazione (27 mesi!). Continue reading “Ccnl coop sociali, la Cgil informa a giochi fatti”

Cooperative sociali: un rinnovo da rifiutare

da Sinistra Classe Rivoluzione Parma

È stato firmato un preaccordo sul rinnovo del contratto delle cooperative sociali, scaduto da 8 anni, fra le centrali cooperative e Cgil, Cisl e Uil. L’ipotesi dovrà vedere l’approvazione dei lavoratori che potranno accettare o rifiutare l’accordo. Sono in corso in questi giorni le assemblee, un percorso di consultazione che si concluderà a metà maggio. Spiegheremo i motivi per cui siamo contrari all’ipotesi. In una frase: si ottengono aumenti salariali assolutamente insufficienti senza alcun avanzamento sui diritti. Tutta la trattativa ha visto un silenzio assordante e un coinvolgimento nullo dei lavoratori. Assemblee poche o nessuna, a seconda del territorio, se non in questa fase “a giochi fatti”. Nessun dibattito con i lavoratori durante la contrattazione, men che meno sulla piattaforma presentata. Continue reading “Cooperative sociali: un rinnovo da rifiutare”

Quando scappa il servizio

di Marco Severo

Se, come affermava Ennio Flaiano, in Italia «i fascisti sono una trascurabile maggioranza», allora non se ne viene a capo. È stato giusto o sbagliato mandare in onda il servizio Rai sulla commemorazione di Benito Mussolini? Domenica nell’edizione delle 19,30 della TgR Emilia-Romagna, per un minuto e cinquanta secondi si è visto sfilare «un corteo di 300 persone» venute a Predappio per visitare la tomba di Mussolini. Come ogni anno, del resto. Si vede e si sente un esponente degli “Arditi d’Italia” (che a dire il vero appare incredulo come chi abbia finalmente preso la linea e balbetti i complimenti per la trasmissione) sostenere d’essere venuto in rappresentanza di «quelle persone come noi che vedono nella figura di Mussolini il più grande uomo storico che abbiamo avuto in Italia». Continue reading “Quando scappa il servizio”

La resistenza italiana dei partigiani “stranieri”

da Potere al Popolo – Parma

Nei sei anni di guerra dal 1939 al 1945, provocata dall’espansionismo nazista, fascista e del Giappone nazionalista, il mondo ha visto combattere una guerra che ha spostato milioni di uomini da una regione all’altra, eserciti, prigionieri, partigiani e profughi. Una parte di quella guerra si è combattuta anche in Italia, dopo l’occupazione nazista del 1943 a seguito dell’arresto di Mussolini. Continue reading “La resistenza italiana dei partigiani “stranieri””

Il lato oscuro della cedola

di Francesco Antuofermo

Una riflessione in occasione della giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro promossa dall’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) per venerdì 28 aprile

Da un punto di vista formale, la cedola è un tagliando unito a un titolo di credito numerato secondo una progressione legata a scadenze future. Il titolo di credito può essere un’azione di società oppure un’obbligazione o anche un mandato che certifica una quota di debito pubblico dello Stato. Nel caso delle azioni, la cedola indica gli interessi o i dividendi maturati nel periodo di riferimento, di solito un anno. Lo stacco della singola cedola rappresenta quindi l’atto con il quale l’ente procede al pagamento dell’interesse o del dividendo guadagnato dall’investitore. La cedola di un titolo azionario è di solito aleatoria: dipende dall’andamento economico dell’impresa. Se l’anno è stato positivo e i consigli di amministrazione destinano l’utile a dividendo, allora coloro che hanno investito nel titolo ne potranno godere. Continue reading “Il lato oscuro della cedola”