Briciole contro Solares, una prova di resistenza collettiva

di Petra Colombo

Beatrice Baruffini, una delle tre direttrici artistiche del Teatro delle Briciole, tra i manifestanti in presidio

In un lungo applauso si è concluso martedì sera, intorno alle 22.30, il presidio spontaneo che ha occupato i Portici del Grano in solidarietà alle direttrici revocate del Teatro delle Briciole: non solo la revoca è stata annullata, ma si è deciso per l’indipendenza del teatro dalla fondazione.

Con la lettura, da parte dell’assessore Michele Guerra e del sindaco Federico Pizzarotti, dell’accordo raggiunto tra il Comune di Parma, Fondazione Solares e la Cooperativa TiDiBi (Teatro delle Briciole), si chiude, quindi, la vicenda iniziata circa una settimana fa, con la conferenza stampa indetta dalle tre direttrici artistiche e organizzative del teatro. Una vicenda, va sottolineato, in parte analoga a quanto successo non molto tempo fa a Michele Zanlari, estromesso dalla gestione del Cinema Edison sempre dal Cda della Solares.

Il sindaco Pizzarotti, gli assessori Guerra e Ferretti, le direttrici Belledi e Armenzoni assistite dall’avvocato Pagliari e per il CdA Stefano Caselli e il presidente di Solares Andrea Gambetta accompagnato da due avvocati, hanno trattato ininterrottamente per tre ore lunedì mattina e per altre cinque ore martedì pomeriggio (assente invece il terzo membro del CdA che ha recentemente sostituito il dimissionario DiLiberto). Sul piatto della discussione, non solo la revoca dell’incarico di direzione artistica e organizzativa ma anche i rapporti tra le Briciole e la Fondazione Solares.

In sintesi, l’accordo raggiunto dalle parti si può dividere in quattro punti. Per il primo, le ultime decisioni del CdA vengono sospese, perciò Baruffini, Belledi e Armenzoni rimarranno in carica fino a massimo novembre 2019 con una proroga dei contratti alle medesime condizioni. Successivamente, si procederà alla separazione dell’attività teatrale, che resterà in capo alla Coop TiDiBi, dalle altre attività di Fondazione Solares, e sarà effettuata una volturazione della concessione del Teatro al Parco che sarà assegnato alla Coop TiDiBi. Per il terzo punto, verrà istituito un tavolo tecnico formato da un rappresentante per ognuno dei soci fondatori per valutare risultanze economico-finanziarie, modalità, condizioni, fattibilità e sostenibilità di entrambe le strutture in seguito alla separazione. Infine, la TiDiBi e la Solares si impegnano a non rilasciare ulteriori dichiarazioni pubbliche relative alla questione in oggetto, sino a definitiva risoluzione della vicenda.

Fedeli all’ultimo punto, Gambetta (fischiato all’uscita, lunedì mattina) e Caselli, Belledi e Armenzoni sono uscite da una porta secondaria del Municipio e non hanno rilasciato dichiarazioni. Sempre presente in piazza, invece, Beatrice Baruffini che ha potuto raccogliere le numerose espressioni di solidarietà dei tanti che hanno ritenuto importante presidiare la piazza. Lavoratori dello spettacolo, cittadini, amici, insegnanti, presidi, consiglieri, tutti hanno aspettato, chiesto informazioni, discusso opzioni, provato a coniare hashtag (come #SiamoBriciole o #ParmaCulturaDelCapitale), firmato petizioni e lettere di solidarietà: Roberta Roberti e altri hanno raccolto più di 500 firme in un appello e in Comune sono state recapitate più di 200 lettere di solidarietà provenienti da scuole, compagnie teatrali e teatri sia italiani che esteri.

A chi ha partecipato al presidio, ma non solo, era chiaro che in gioco non ci fosse solo la posizione lavorativa di tre professioniste, né una querelle artistica. Si trattava di una questione ben più ampia di rispetto dei diritti e delle normative, di trasparenza e correttezza, di cura del bene comune. In questo senso, il Teatro delle Briciole è un simbolo, come dimostra la sua storia: nel 1976, quand’è nato, è stato il primo in Italia a dar vita a un centro stabile di produzione, programmazione e ricerca per il teatro ragazzi.

Questa vicenda avrebbe potuto segnare una pagina triste della cultura in questa città, per di più alle porte di Parma2020, che vede molti progetti a firma proprio delle tre direttrici della TiDiBi. Invece, possiamo affermare con sollievo che si è trattata di una prova vincente di resistenza collettiva. Per le Briciole liberate e per Parma.