Premio Sant’Ilario alla “Gazzetta”: un omaggio politico ai padroni della città

la Redazione

Il premio Sant’Ilario dovrebbe essere conferito, secondo statuto, a coloro che hanno contribuito a “rendere migliore la vita dei singoli e della comunità o ad elevare il prestigio della città”. Quest’anno una medaglia d’oro è andata alla “Gazzetta di Parma”, con una motivazione che inizia così: “è il più antico quotidiano italiano: il primo numero posseduto è del 19 aprile 1735, ma è certo che esistesse da prima. Da 285 anni racconta gli eventi e i personaggi del territorio, cercando sempre di essere lo specchio della città e della provincia”. Certo è bello che un giornale manifesti, con lodevole, emblematica franchezza, il proprio carattere menzognero ponendo per decenni sotto la testata una menzogna: “Fondato nel 1735”. Continue reading “Premio Sant’Ilario alla “Gazzetta”: un omaggio politico ai padroni della città”

Tutti dicono “Gazzetta”

di Marco Severo

In fondo l’aspettavamo da anni, ad ogni giro di premiazione speravamo che fosse la volta buona. Vedrai che prima o poi arriverà. L’abbiamo tenuta al caldo, cullata nell’intimità più segreta ma anche nell’evidenza dei desideri più sfrenati. Chiunque a Parma teneva il conto, sfogliava i nomi dei candidati, votava e faceva votare. Ma come mai, ci si interrogava ovunque, in coda all’Esselunga o allo spritz al Gavanasa, come mai, sì, insomma com’è possibile che la Gazzetta di Parma non abbia ancora ricevuto il premio Sant’Ilario? Continue reading “Tutti dicono “Gazzetta””

Era un “pensionato benvoluto”. No, era un neofascista

da Officina popolare Parma

La “Gazzetta di Parma” di martedì scorso, 25 giugno, a pagina 9, riporta la notizia della morte del pensionato 76enne ferito nello schianto automobilistico in via Varese di sabato, parlandone come “persona benvoluta da tutti”, soprattutto da alcuni commercianti di via Montanara, come riporta il quotidiano locale. Peccato che il signor Giorgio Chiesa, anche detto “il brasiliano”, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, si sia distinto in attività un po’ particolari. Continue reading “Era un “pensionato benvoluto”. No, era un neofascista”

La Lega si lamenta dei presidi democratici contro i neofascisti

da CAP 43100 – Coordinamento Antifascista Parma

Dopo la riuscita Biciclettata antifascista del 24 aprile scorso, che ha trovato inaspettato e felice riscontro nelle strade della città e che ha riportato presenza democratica sin davanti alla sede di Casapound in via Toscana, e visto il ripetersi indisturbato (a pochi metri dal banchetto della Lega) dei presidi di Forza Nuova in via Mazzini, le diverse realtà antifasciste riunitesi in questo coordinamento (da Anpi a Usi-cit e Ateneo Libertario, da Officina popolare al collettivo Pirati metropolitani) hanno organizzato un’iniziativa sabato 11 maggio, durata quasi tutto il giorno, in varie parti della città. “Strade antifasciste” è il nome che abbiamo scelto e comunicato alla stampa e sui social nei giorni precedenti: per ribadire, col cammino, le parole e la presenza che Parma non può tollerare che gli spazi pubblici siano interessati da fenomeni di propaganda di odio. Continue reading “La Lega si lamenta dei presidi democratici contro i neofascisti”

Mo’ me lo segno

di Marco Severo

Notizie sensazionali si sono susseguite, nell’ultimo mese, sui giornali locali. Venghino siore e siori, venghino. Notizie da condividere, di quelle che scaldano le tastiere degli smartphone e che fanno discutere a cena con la suocera. Si è deciso quindi di riproporre qui le più significative, a beneficio di quanti sciaguratamente le avessero trascurate o di quanti, pur essendone venuti a conoscenza, ne abbiano riscontrato un inadeguato apprezzamento nell’opinione pubblica locale. Continue reading “Mo’ me lo segno”

Cani da guardia o cani da compagnia

di Marco Severo

Anni fa, una storica casa editrice cittadina ricorse a uno slogan piuttosto efficace per pubblicizzare il proprio marchio: «Battei legge Parma, Parma legge Battei». Elementare e funzionale. Compariva anche sui segnalibri dell’allora libreria di via Cavour. Era facile da ricordare, inconfutabile nella sua logica. Ma al di là di ciò, l’aforisma colpiva l’attenzione per la forma perfettamente circolare e per l’autosufficienza della sua sostanza semantica. Ben vestendo l’abito dell’autoreferenzialità parmigiana, infatti, lo slogan, oltre che affermare l’affidabilità della Battei in materia di lettura, denunziava, anche, l’autonomia se non proprio l’autarchia di un intero sistema culturale. Continue reading “Cani da guardia o cani da compagnia”