Gaza segna un punto di rottura senza ritorno

di Cristina Quintavalla

È un giudizio condiviso che le manifestazioni per la Palestina, culminate il 22 settembre, abbiano raggiunto un successo mai visto nella storia recente, non solo per i numeri dei manifestanti, ma anche per il sostegno della popolazione civile, che al passaggio dei cortei, solidarizzava e si riconosceva in qualche modo negli slogan dei manifestanti, applaudendo, facendo suonare le sirene, i clakson, alzando i pugni….

Stanno prendendo posizione contro il genocidio in corso intere categorie sociali, in forza del lavoro che svolgono, del ruolo che rivestono, del posto che occupano nella società. Non si era mai visto che anche i preti, in quanto tali, organizzassero un corteo e decidessero di manifestare, di prendere la parola nello spazio pubblico per dire che la neutralità non è un’opzione ma complicità. Come a dire che non potrei più fare il prete e predicare, il medico e curare, l’artista e recitare, l’insegnante e insegnare, senza prendere posizione, senza dire da che parte sto della storia. Senza dire perché preghiamo, insegniamo, curiamo, a quale fine, per quale umanità, per quale convivenza di uomini, donne, popoli, per quali diritti, e quali punti di riferimento certi. Come se la neutralità o l’indifferenza tradissero la precarietà di ogni senso, lo sfaldamento di quei riferimenti che ci guidano lungo il sentiero percorso nella nostra vita, perché poggi su un senso.

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Le scarpe rotte dei lavoratori della cultura

da Potere al popolo Parma

Premiare il volontariato nel settore culturale, senza preoccuparsi di risolvere e stabilizzare un settore fortemente a rischio, è una dichiarazione di irresponsabilità. Significa tradire quelli che si vogliono protagonisti di una capitale dei giovani, ma contemporaneamente vengono lasciati nel precariato o nell’unica chiamata certa da parte del Comune: il volontariato specializzato. Continue reading “Le scarpe rotte dei lavoratori della cultura”

William Benbow 1830, Scioperi in Europa 2023. Parte 2

di Piermichele Pollutri

Link alla prima parte dell’articolo

Germania, novembre 2023, sciopero nelle ferrovie di 20 ore senza precettazione, come avviene in qualche altro paese europeo, alta adesione e circa 270 treni merci fermati. Siamo a novembre 2023[1]. Il sindacato dei macchinisti Gdl ha rifiutato l’offerta di Deutsche Bahn di un aumento dell’11% della retribuzione e di un bonus per l’inflazione di 2.850 euro. Le richieste includono un aumento della paga mensile di 555 euro e una settimana lavorativa di quattro giorni (per un totale di 35 ore) con compensazione completa. Lo sciopero potrebbe continuare per settimane in quanto il sindacato dei macchinisti, ha votato. Il 97% di loro si è espresso a favore della dimostrazione a tempo indeterminato. A marzo sciopero di 24 ore di aeroporti, treni e bus. Lo sciopero è tra i più grandi dagli anni ’90. I sindacati stanno facendo pressione per salari più alti, a fronte di alti livelli di inflazione e del rapido aumento dei prezzi dell’energia[2]. Continue reading “William Benbow 1830, Scioperi in Europa 2023. Parte 2”

William Benbow 1830. Scioperi in Europa 2023. Parte 1

di Piermichele Pollutri [1]

Caricatura di William Benbow sulla rivista “Punch” (1848).

«Da molti anni il popolo non ha fatto niente per sé stesso. Non è neanche esistito perché non ha potuto godere effettivamente la propria vita. La sua esistenza è servita ad altri, procurando loro tutti i piaceri della vita; esso è stato in rapporto a se stesso, come un non-essere… quale lavoratore può affermare di vivere veramente? A meno che non si voglia dire che egli vive quando deperisce a fuoco lento, producendo, con lo stomaco vuoto e le membra spossate, ciò che serve a far vivere altri uomini. L’esistenza dell’operaio è negativa. È vivo per la produzione, la miseria, la schiavitù, morto per la gioia e la felicità… Il popolo è lo zimbello della società»[2].

Chiare quanto provocatorie sono le riflessioni che William Benbow, membro irrequieto della National Union of the Working Classes and Others fondata nell’aprile 1831 dai discepoli di Owen, lascia su un opuscoletto di quindici pagine pubblicato a Londra nel 1832 intitolato Grand National Holiday and Congress of the Productive Classes[3]. Benbow non si preoccupa di trovare una spiegazione scientifica del fenomeno che denuncia ma si limita a constatare il fatto. Benbow non è un intellettuale di professione: calzolaio, cabarettista, poi libraio e infine direttore di un cafè chantant. Il suo nome appare nelle controversie dei riformatori di Manchester a partire dal 1816. Continue reading “William Benbow 1830. Scioperi in Europa 2023. Parte 1”

La demografia al servizio dei potenti

di Francesco Antuofermo

Con questo articolo iniziamo una serie di interventi sul tema della demografia con l’intento di metterne in evidenza l’uso strumentale e gli interessi di classe che si celano dietro l’apparente neutralità dei suoi parametri [ndr].

Come molti certamente sanno, la Demografia è la scienza che cerca di dare risposte ai processi che portano alla formazione, al consolidamento e all’accrescimento o all’estinzione delle popolazioni. È una disciplina giovane che si è consolidata soprattutto con il trionfo dell’attuale sistema economico, ma di estrema importanza per comprendere le dinamiche e il funzionamento della nostra società. Continue reading “La demografia al servizio dei potenti”

La coop sei tu, chi può sfruttarti di più?

di Andrea Bui 

Il magazzino Kamila rifornisce i supermercati Coop Alleanza 3.0 ed è teatro da mesi di una dura battaglia sindacale che vede i lavoratori in vertenza per ottenere condizioni di lavoro almeno rispettose del contratto collettivo. Intendiamoci, un contratto, quello multiservizi, che già di per sé non è molto tutelante, ma la realtà in tanti magazzini della logistica è quella di condizioni di lavoro al di sotto degli standard già bassi di questo settore. Con Potere al Popolo abbiamo sempre sostenuto questa lotta e questa vertenza portata avanti da Adl Cobas, perché le riteniamo molto importanti per il nostro territorio. Continue reading “La coop sei tu, chi può sfruttarti di più?”

La Coop sei tu?

di Cristina Quintavalla

Sono giovani, forti, per certi aspetti  privilegiati rispetto a migliaia di immigrati come loro: un lavoro l’avevano trovato, ai magazzini Kamila di Parma, grande centro logistico che rifornisce i supermercati Coop, quelli che assicurano che “La coop sei tu”. Ma l’hanno perso, 31 di loro, raggiunti da una raffica di lettere di licenziamento, pesanti come proiettili dritti al cuore. E se dentro non possono più stare, ora stanno lì fuori, davanti ai cancelli in presidio. Continue reading “La Coop sei tu?”

Solidarietà con i lavoratori del Kamila in lotta

da Potere del Popolo di Parma

Alle grandi aziende piace vestire i panni dell’impresa responsabile, rispettosa dell’ambiente, attenta alla comunità e via dicendo. Coop Alleanza 3.0 non fa eccezione, con slogan e grandi campagne pubblicitarie che puntano proprio sul valore etico di questo colosso. La facciata è colorata e rassicurante ma il retrobottega lo è decisamente meno: chi lavora per fare arrivare i prodotti  sugli scaffali dei supermercati potrebbe raccontare una storia molto diversa rispetto a quella studiata con precisione statistica dagli esperti di marketing. Continue reading “Solidarietà con i lavoratori del Kamila in lotta”

Torna il Primo maggio libertario

da Usi Cit Parma

Anche quest’anno organizzeremo il Primo Maggio Libertario: solidale, autorganizzato, di classe, contro ogni guerra. Siamo arrivati al quindicesimo anno. Partimmo nel 2008 in occasione del centenario dello Sciopero Agrario del 1908 a Parma, quando, insieme ad altre sigle del sindacalismo di base, decidemmo che oltre ai momenti più di riflessione e storici, fosse importante organizzare anche una manifestazione di piazza, dal basso. Da quel periodo sono cambiate tante cose, nel mondo e… pure nella nostra città.