Perché le donne saranno ancora in piazza l’8 marzo

di Elisabetta Salvini

A chi chiede perché le donne saranno ancora in piazza l’8 marzo, vorrei rispondere con alcuni fatti che sono successi in questi giorni e che riguardano ognuno e ognuna di noi. Li elenco in un ordine sparso e casuale. A Bolzano Kevin Masocco, un giovanissimo consigliere comunale della Lega, si è dimesso dopo che un suo vocale, in cui incitava e invitava gli amici ad andare a stuprare una dj figa in discoteca, è diventato virale. La Rai ha sospeso Collovati per le sue frasi sessiste sull’incapacità femminile di commentare il calcio. In Umbria, ad Amelia, un altro consigliere, guarda caso sempre leghista, è stato espulso dal partito per aver scritto ad Emma Marrone: «Aprire i porti? Apri le tue cosce e fatti pagare». Continue reading “Perché le donne saranno ancora in piazza l’8 marzo”

Ci infiocchettano la pancia e ci tagliano la testa

di Elisabetta Salvini

I contenuti passano anche attraverso le immagini. Anzi, le immagini arrivano prima e con maggiore efficacia. E questa locandina ne è un esempio lampante. L’uomo che parlerà a Parma, mercoledì 13 febbraio, ha un viso, un nome e un cognome. La donna, di cui si deve decidere e programmare il destino, no. Per lei non è previsto alcun viso. Il suo corpo è tagliato per metterne in evidenza le due sole parti importanti: la pancia gravida e il seno che presto allatterà il futuro neonato o neonata (con ogni probabilità ipotesi meno auspicabile). Il resto non ha alcuna importanza, perché per il Popolo della famiglia la donna/persona non esiste. Esiste solo la donna/pancia e madre. Continue reading “Ci infiocchettano la pancia e ci tagliano la testa”

L’opprimente pericolosa “normalità”

di Margherita Becchetti

Il problema non è quella parte di società che davvero vorrebbe un ritorno alla medievale subalternità femminile, quelli che – da Fontana a Pillon ‒ ci vorrebbero chiuse in casa a far figli, meste e ubbidienti. Loro sono una piccola parte, retrograda e irrispettosa certo, ma facilmente arginabile se… Se non ci fosse un altro pezzo di società composto da uomini e donne, quello sì pericoloso e insidioso, che rimane pressoché indifferente di fronte al sessismo diffuso, che non lo riconosce, che ride a battute volgari, che le inoltra sui social. Che di fronte a una pubblicità come quella esposta dal negozio di elettrodomestici e ferramenta Chiastra di Langhirano, sorride con un’alzata di spalle e dice «ma che vuoi che sia», rinunciando a riflettere sul senso delle cose. Continue reading “L’opprimente pericolosa “normalità””