Maschi si diventa? Due serate sulla storia della mascolinità

da Centro studi movimenti

Martedì 7 e 14 giugno alle ore 21, in piazzale Inzani il Centro studi movimenti metterà in scena */Maschi si diventa? Storie della mascolinità tra fine 800 e oggi/*, due conferenze spettacolo che racconteranno la storia della mascolinità dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, passando per alcuni momenti cruciali per la storia del Novecento e per la definizione di nuovi modi di essere uomini, come la Grande guerra, il fascismo, il boom economico e la stagione dei femminismi degli anni 70. Continue reading “Maschi si diventa? Due serate sulla storia della mascolinità”

La scuola negli anni Ottanta e le mobilitazioni degli studenti nel nuovo numero di “Zapruder”

da Centro studi movimenti

Corteo del movimento della Pantera (1990). Fotografia di Sergio Ferri (particolare),

Alunni asini, insegnanti pigri ed edifici fatiscenti sono i leitmotiv che fanno da cornice a un’istituzione considerata sempre un passo indietro rispetto alla società: la scuola. Un settore cruciale su cui convergono diversi interessi, dalla necessità di rispondere ai bisogni formativi dell’adolescenza, alle esigenze di costruire un’identità civile nazionale, alle richieste del settore produttivo di professionalizzare la forza lavoro. Continue reading “La scuola negli anni Ottanta e le mobilitazioni degli studenti nel nuovo numero di “Zapruder””

Festa, memoria e riflessione storiografica: il 25 aprile del Centro studi movimenti

da Centro studi movimenti

Le iniziative del Centro studi movimenti in occasione del 25 aprile si declineranno su tre piani differenti: innanzi tutto la festa, ciò che per noi oggi è il giorno della Liberazione; in secondo luogo, la trasmissione della memoria ai più giovani; infine la riflessione storiografica. Continue reading “Festa, memoria e riflessione storiografica: il 25 aprile del Centro studi movimenti”

Finisce la mostra sui Capannoni e le fotografie verranno distribuite alla città

da Centro studi movimenti

Lunedì 25 aprile chiuderà la mostra sui Capannoni, allestita a Palazzo del Governatore dal 12 febbraio. Evento che ha riscosso un grande successo di pubblico: quasi 20.000 sono le persone che in questi due mesi l’hanno visitata e tante quelle che hanno espresso il desiderio di conservarne una foto o un’immagine in ricordo. E così gli organizzatori – il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma e il Centro studi movimenti, in collaborazione con il Comune di Parma ‒ hanno deciso di smistare i pannelli della mostra in città, a circoli, scuole o singoli che vogliano tenersi un frammento tangibile di questo racconto straordinario che ha emozionato migliaia di persone e restituito a molti un pezzo di storia dimenticata o solo in parte conosciuta. Come scritto in una delle tante recensioni uscite in questi mesi, «erano anni e forse decenni che non si vedeva, a Parma, un evento culturale capace di fermare le persone davanti alle fotografie e commentare con “Mi ricordo…”».

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Sabato 9 aprile una passeggiata sulle tracce degli sfollati dell’Oltretorrente

da Centro studi movimenti

Dall’Oltretorrente al quartiere Montanara, in auto o in scooter, oggi ci vogliono pochi minuti, attraverso il ponte dei Carrettieri e via Po, ma quando nel 1929 furono costruiti i capannoni della Navetta quella zona era talmente distante e isolata dal resto della città che la gente iniziò a chiamarla Baia del re, facendo riferimento a una nota vicenda dell’epoca, quando nel 1928 l’esploratore Umberto Nobile era partito da un fiordo norvegese ‒ chiamato appunto “Fiordo del re” ‒ per tentare la transvolata del Polo Nord. Nell’immaginario popolare, quindi, la Navetta non era città, ma un posto lontano, quasi quanto il Polo nord. Continue reading “Sabato 9 aprile una passeggiata sulle tracce degli sfollati dell’Oltretorrente”

Oltre 10 mila persone alla mostra dei Capannoni in 6 settimane

da Centro studi movimenti

Il 12 febbraio scorso, al Palazzo del Governatore, è stata inaugurata la mostra I Capannoni a Parma. Storie di persone e di città, curata da Centro Studi Movimenti e dall’Università di Parma, con il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Parma nell’ambito delle attività di Parma Capitale della Cultura 2020+21. In queste sei settimane di apertura, la mostra ha registrato un’affluenza di oltre 10.000 visitatori, segno di un interesse straordinario, confermato anche dall’adesione di molte scuole che hanno già prenotato visite guidate per le loro classi (quasi 60, per un totale di circa 1.500 studenti e studentesse). Continue reading “Oltre 10 mila persone alla mostra dei Capannoni in 6 settimane”

Potere al Popolo incontro Firat Anli

da Potere al popolo Parma

Andrea Bui e Firat Anli davanti al Monumento alle Barricate.

Ieri [8 febbraio 2022, ndr], davanti al Monumento alle Barricate, abbiamo avuto il piacere di incontrare il compagno Firat Anli, in esilio in Svizzera dal 2017 e qui in Italia in questi giorni per sensibilizzare su quanto sta accadendo in Turchia. Già ieri alla Casa della Musica, grazie a Rete Solidarietà Kurdistan e Ciac onlus, Firat ha avuto la possibilità di incontrare un vasto pubblico.
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Per chi combatterebbe oggi Picelli

da Centro studi movimenti e Comitato Agosto 1922

Da che parte starebbe oggi Picelli? L’eroe delle Barricate antifasciste che tanto rendono orgogliosi i parmigiani (o almeno chi tra questi conosce quella storia) forse farebbe fatica ora a trovare una posizione, una parte della barricata per cui valga la pena combattere. Anche se si strattona ancora la sua memoria come una stelletta da appuntarsi sul petto, oggi non troverebbe posto facilmente un comunista e uomo d’azione quale lui è stato, resistente prima ancora della Resistenza. Né nella sua Parma adesso sonnecchiosa né, più in generale, in questa Italia politicamente stordita. Continue reading “Per chi combatterebbe oggi Picelli”

Di nuovo in libreria la storia ribelle dell’Oltretorrente

da Centro studi movimenti Parma

I lavoratori accolgono Alceste De Ambris a Parma dopo la sua elezione a deputato nel 1913.

A separare Parma nuova e l’Oltretorrente non stavano solo il torrente e le divergenti condizioni urbane ma, si può dire, un intero mondo che rendeva i loro abitanti diversi e lontani in tutto, nello stile di vita e nelle abitudini, nel linguaggio e nei gesti, nel viso e negli abiti, negli ideali e nella visione del mondo. Qualcuno dice vi si parlassero anche due dialetti diversi. I ponti univano e al contempo dividevano due città profondamente diverse. Continue reading “Di nuovo in libreria la storia ribelle dell’Oltretorrente”

Del popolo gli arditi! Convegno on-line sul primo antifascismo militante

da Centro studi movimenti

Cento anni fa, nel giugno 1921, nacquero a Roma gli Arditi del popolo, un’associazione antifascista che aveva l’obiettivo di rispondere colpo su colpo alla violenza fascista. Presto gli Arditi si diffusero in molte città d’Italia e, sul terreno della difesa popolare, unirono dirigenti e partiti di diverso orientamento ideologico. Tra l’estate del 1921 e quella dell’anno successivo, nonostante la repressione dei governi liberali e gli attacchi delle camicie nere, riuscirono ad animare importanti mobilitazioni e forme di resistenza allo squadrismo più violento.

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