Sabato 6 dicembre abbiamo partecipato all’incontro sulla vicenda che ha coinvolto il Teatro Due e un famoso regista, condannati a risarcire due attrici per molestie e violenze sessuali, avvenute durante un corso di alta formazione. L’incontro è stato un momento pubblico e necessario per interrogarsi su cosa è successo, come è potuto succedere, perché nessuno ha fatto nulla, cosa fare ora e ci ha portato ad alcune riflessioni che intendiamo condividere con l’obiettivo di continuare a riflettere collettivamente su quanto successo e quanto succederà.
Sabato 6 dicembre alle ore 12.00 alla Casa delle donne, in via Melloni 1, parleremo dei teatri della violenza e della storica sentenza del tribunale del lavoro di Parma, che ha condannato il più importante teatro di prosa della città e uno dei suoi registi di punta per molestie e violenze sessuali.
Venerdì 5 dicembre 2025, a partire dalle 16:30, si terrà presso la sala conferenze dell’Assistenza pubblica di Parma (viale Gorizia 2/A) un convegno dedicato all’Ecopacifismo, una prospettiva di analisi geopolitica che considera la crisi climatica non solo come emergenza ambientale, ma anche come fattore strutturale in grado di alimentare conflitti, instabilità e disuguaglianze.
24 novembre 2025, Amleta e Differenza Donna rendono pubblica la sentenza del tribunale del lavoro di Parma che ha condannato un noto regista parmigiano e il più importante teatro di prosa della città per molestie di contenuto sessuale e violenze sessuali e al risarcimento psicologico del danno non patrimoniale.
di Unione Sindacale di Base. Confederazione di Parma
Lo sciopero generale contro la finanziaria di guerra sarà il 28 novembre. A Parma si svolgerà una manifestazione con corteo, concentramento alle ore 9:30, in piazzale Santa Croce. Il giorno dopo, sabato 29 novembre, si svolgerà una manifestazione nazionale a Roma.
“Il carcere non è ancora la morte, benché non sia più vita”, (Adriano Sofri).
La serata organizzata da Potere al popolo Fidenza per venerdì 21 novembre, presso il circolo Ex Macello (via Mazzini 3) di Fidenza, cercherà di spalancare una finestra sulla condizione della popolazione carceraria in Italia. Oggi migliaia di persone detenute restano senza voce, in apnea. La crisi del sistema penitenziario è solo una delle criticità che le riforme dell’attuale Governo hanno aggravato. A fine agosto 2025 il sistema penitenziario è tornato a contare oltre 63 mila persone detenute per meno di 47 mila posti realmente disponibili – un tasso di sovraffollamento che ha superato il 135%. Il numero di decessi all’interno delle carceri è esorbitante: 246 nel 2024 e 199 al 21 ottobre del 2025. Tra questi i suicidi “certificati” come tali sono 68, cinque volte in più di quelli dei cittadini “liberi”.
A cura di Casa delle donne Parma, Centro antiviolenza, Donne in nero, Oltre la 194, Centro studi movimenti, Ciac, Il Post, L’Ottavo colore, Giolli coop, Maschi che si immischiano, ANPI sezione Lina e Laura Polizzi, Udu, Tuttimondi, CSI, SSU, La Paz, Coro dei Malfattori, Rete diritti in casa, Vagamonde, W4W, P4W e OltreCoro
Sabato 22 Novembre 2025, ore 10, con ritrovo in piazzale Santa Croce, a Parma, è stato organizzato da numerose associazioni e studenti e studentesse delle scuole superiori un “corteo per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere”. Qui di seguito il testo del volantino diffuso sui social, intitolato “Rompiamo il silenzio!” [ndr].
Gridiamo insieme perché vogliamo eliminare ogni forma di violenza dalle nostre vite. Gridiamo perché ci fa orrore uno Stato che non riconosce l’autodeterminazione femminile, che attacca i centri antiviolenza femministi, che svuota la sanità pubblica, che delegittima ogni forma di dissenso e che sa solo punire e controllare in nome di una sicurezza che nulla ha a che fare con la nostra libertà e con i nostri diritti.
È andata molto bene l’iniziativa di presentazione della neonata Piccola Biblioteca Partigiana, l’associazione di promozione sociale che ha sede presso la sede di Rifondazione Comunista ma è autonoma dal Partito e aperta a tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’antifascismo.
Le vetrine della Casa delle donne di Parma in via Melloni.
La Casa delle donne risponde ai cori fascisti che il 28 ottobre sono risuonati in borgo del Parmigianino, strada a pochi metri dalla sua sede di via Melloni. E lo fa esponendo dalle sue vetrine grandi immagini di due donne che 80 anni fa hanno già risposto a quella cultura violenta e oppressiva che i giovani di Gioventù nazionale sembrano rimpiangere.
Due partigiane – la parmigiana Mirka Polizzi e la bellunese Aida Dal Mas – che dovrebbero ricordare a tutti quanto sia stato faticoso per le donne di allora conquistarsi un ruolo diverso da quello che i fascisti (quelli che cantavano Giovinezza) hanno sempre imposto loro. Due partigiane che hanno sovvertito quel ruolo materno, ancillare, domestico che il fascismo ha cucito addosso ad ogni donna.
I giovani universitari fascisti dicevano: “non vogliamo le donne in università, le vogliamo nude sul sofà”. Queste due donne, come tutte le altre che hanno aderito alla lotta di Liberazione, hanno risposto a quella cultura sessista e non dovremmo dimenticare mai quanto sia stata faticosa ma anche dirompente e necessaria quella rottura.
La loro fatica la nostra fatica, la loro battaglia la nostra battaglia. Ora e sempre Resistenza.
Mirco Sassi durante una intervista al Centro studi movimenti (Parma, 2017).
Ci sono alcuni volti che segnano la città. Figure che diventano protagoniste di una fase politica. Punti di riferimento per molti. Poi il periodo di cui sono stati gli attori entra in crisi, e arrivano tempi nuovi, non sempre migliori. E queste figure sono capaci di rimettersi in discussione, di ritirarsi, con dignità, con rispettabilità, perché il tempo che arriva li infastidisce, li disturba. E non hanno intenzione di “riciclarsi”. Nella storia di Parma una di queste figure è quella di Mirco Sassi, importante dirigente del Partito comunista degli anni Settanta e Ottanta. Oggi Mirco ci ha lasciato, all’età di 78 anni.