Venerdì 28 ottobre: sciopero generale “contro la finanziaria di guerra!”

di Unione Sindacale di Base. Confederazione di Parma

Lo sciopero generale contro la finanziaria di guerra sarà il 28 novembre. A Parma si svolgerà una manifestazione con corteo, concentramento alle ore 9:30, in piazzale Santa Croce. Il giorno dopo, sabato 29 novembre, si svolgerà una manifestazione nazionale a Roma.

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Oltre il muro del silenzio. Venerdì 21 novembre a Fidenza una serata sulle condizioni di vita in carcere

di Potere al popolo Fidenza

“Il carcere non è ancora la morte, benché non sia più vita”, (Adriano Sofri).

La serata organizzata da Potere al popolo Fidenza per venerdì 21 novembre, presso il circolo Ex Macello (via Mazzini 3) di Fidenza, cercherà di spalancare una finestra sulla condizione della popolazione carceraria in Italia. Oggi migliaia di persone detenute restano senza voce, in apnea. La crisi del sistema penitenziario è solo una delle criticità che le riforme dell’attuale Governo hanno aggravato. A fine agosto 2025 il sistema penitenziario è tornato a contare oltre 63 mila persone detenute per meno di 47 mila posti realmente disponibili – un tasso di sovraffollamento che ha superato il 135%. Il numero di decessi all’interno delle carceri è esorbitante: 246 nel 2024 e 199 al 21 ottobre del 2025. Tra questi i suicidi “certificati” come tali sono 68, cinque volte in più di quelli dei cittadini “liberi”.

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Rompiamo il silenzio! Sabato 22 novembre un corteo contro la violenza di genere a Parma!

A cura di Casa delle donne Parma, Centro antiviolenza, Donne in nero, Oltre la 194, Centro studi movimenti, Ciac, Il Post, L’Ottavo colore, Giolli coop, Maschi che si immischiano, ANPI sezione Lina e Laura Polizzi, Udu, Tuttimondi, CSI, SSU, La Paz, Coro dei Malfattori, Rete diritti in casa, Vagamonde, W4W, P4W e OltreCoro

Sabato 22 Novembre 2025, ore 10, con ritrovo in piazzale Santa Croce, a Parma, è stato organizzato da numerose associazioni e studenti e studentesse delle scuole superiori un “corteo per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere”. Qui di seguito il testo del volantino diffuso sui social, intitolato “Rompiamo il silenzio!” [ndr].

Gridiamo insieme perché vogliamo eliminare ogni forma di violenza dalle nostre vite. Gridiamo perché ci fa orrore uno Stato che non riconosce l’autodeterminazione femminile, che attacca i centri antiviolenza femministi, che svuota la sanità pubblica, che delegittima ogni forma di dissenso e che sa solo punire e controllare in nome di una sicurezza che nulla ha a che fare con la nostra libertà e con i nostri diritti.

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Inaugurata la Piccola Biblioteca Partigiana di via Nullo a Parma

di Rifondazione comunista Parma

È andata molto bene l’iniziativa di presentazione della neonata Piccola Biblioteca Partigiana, l’associazione di promozione sociale che ha sede presso la sede di Rifondazione Comunista ma è autonoma dal Partito e aperta a tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’antifascismo.

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La Casa delle donne risponde ai cori fascisti del 28 ottobre con le partigiane Mirka e Aida

di Casa delle donne – Parma

Le vetrine della Casa delle donne di Parma in via Melloni.

La Casa delle donne risponde ai cori fascisti che il 28 ottobre sono risuonati in borgo del Parmigianino, strada a pochi metri dalla sua sede di via Melloni. E lo fa esponendo dalle sue vetrine grandi immagini di due donne che 80 anni fa hanno già risposto a quella cultura violenta e oppressiva che i giovani di Gioventù nazionale sembrano rimpiangere.

Due partigiane – la parmigiana Mirka Polizzi e la bellunese Aida Dal Mas – che dovrebbero ricordare a tutti quanto sia stato faticoso per le donne di allora conquistarsi un ruolo diverso da quello che i fascisti (quelli che cantavano Giovinezza) hanno sempre imposto loro. Due partigiane che hanno sovvertito quel ruolo materno, ancillare, domestico che il fascismo ha cucito addosso ad ogni donna.

I giovani universitari fascisti dicevano: “non vogliamo le donne in università, le vogliamo nude sul sofà”. Queste due donne, come tutte le altre che hanno aderito alla lotta di Liberazione, hanno risposto a quella cultura sessista e non dovremmo dimenticare mai quanto sia stata faticosa ma anche dirompente e necessaria quella rottura. 

La loro fatica la nostra fatica, la loro battaglia la nostra battaglia. Ora e sempre Resistenza.

Addio a Mirco Sassi, dirigente del Partito comunista italiano di Parma negli anni Settanta e Ottanta

Mirco Sassi durante una intervista al Centro studi movimenti (Parma, 2017).

Ci sono alcuni volti che segnano la città. Figure che diventano protagoniste di una fase politica. Punti di riferimento per molti. Poi il periodo di cui sono stati gli attori entra in crisi, e arrivano tempi nuovi, non sempre migliori. E queste figure sono capaci di rimettersi in discussione, di ritirarsi, con dignità, con rispettabilità, perché il tempo che arriva li infastidisce, li disturba. E non hanno intenzione di “riciclarsi”. Nella storia di Parma una di queste figure è quella di Mirco Sassi, importante dirigente del Partito comunista degli anni Settanta e Ottanta. Oggi Mirco ci ha lasciato, all’età di 78 anni.

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Non si cancellano la storia e il valore della Resistenza jugoslava di Tito

di Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti di Parma

Incontro di Stato in Jugoslavia nel 1979 fra il Presidente Josif Broz Tito e il Presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini.

Si accentua l’azione revanscista revisionista sul piano culturale e storiografico diretta a riconsiderare il fascismo screditando la Resistenza antifascista e la parte più avversa e combattiva rispetto ad esso come quella dei partigiani comunisti jugoslavi. Viene attaccata in particolare la figura di Tito artefice della Resistenza jugoslava che con enormi sacrifici ha liberato la Jugoslavia dalla feroce occupazione nazifascista durata dal 1941 al 1945. A Parma fascisti e leghisti continuano a chiedere la cancellazione dalla toponomastica cittadina della via intitolata a Tito dal Comune quarant’anni fa. L’ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti fondata a Roma nel ’45 da Pertini, Terracini e altri perseguitati) a Parma in questi giorni ha stampato e distribuito in via Tito il flayer che qui riproduciamo.

Fascisti, leghisti e destre reazionarie e anticomuniste, non sufficientemente soddisfatti dell’intitolazione a Parma di una via della città col nome “martiri delle foibe” (e nonostante il nome sia fuori legge poiché nemmeno la legge 92/2004 parla mai di “martiri delle foibe”) e di un parco col nome “Norma Cossetto” (e nonostante l’assenza di chiarezza sulle circostanze della fine della giovane istriana), vorrebbero fosse eliminata l’intitolazione della via di Parma a Tito fatta dal Comune nel 1984 col Sindaco socialista Lauro Grossi. E’ una richiesta grave e assolutamente inaccettabile, espressione di quel “revisionismo storico”, anzi “rovescismo storico”, mirante a sminuire il valore della Resistenza partigiana antifascista, oscurare le responsabilità e i crimini fascisti e nazisti, e riconsiderare in qualche modo il fascismo.

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A Fidenza Potere al popolo organizza una serata per dar voce alla Palestina

di Potere al Popolo – Fidenza

Venerdì 17 ottobre, all’ex Macello di Fidenza, si è tenuta una serata intensa e emozionante organizzata da Potere al Popolo Fidenza: “Un giorno in Palestina. Orizzonti narrativi per decolonizzare la mente”, voci coraggiose per denunciare il sistematico stato di apartheid a cui sono sottoposti i territori occupati palestinesi.

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Crisi alla ICC Compensati di Colorno

di SI Cobas – Parma

La ICC Compensati di Colorno, azienda del settore legno e imballaggi, ha interrotto senza alcun preavviso il rapporto con la società in appalto Job Parma, rifiutandosi di pagarle l’ultima fattura destinata al versamento degli stipendi dei lavoratori. La Job Parma, a sua volta, sostiene di non avere le risorse per saldare i salari arretrati e scarica la responsabilità su ICC. Tuttavia, la responsabilità è chiaramente di entrambe le aziende: la Job Parma non ha accantonato né i fondi per il TFR né le somme necessarie a garantire i diritti dei propri dipendenti.

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Il 17 ottobre “un giorno in Palestina” a Fidenza

di Potere al popolo Fidenza

“Se dovessi morire, Fa’ che porti speranza, Fa’ che sia un racconto!” (Refaat Alarcer)

Come dice Francesca Albanese: decolonizzare la mente significa abbattere confini e barriere, far del nostro meglio per liberarci, da entrambe le parti, delle sovrastrutture che ci impediscono di restare in contatto con ciò che di più umano e vero abbiamo in comune.

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