Giù le mani dalla Resistenza Jugoslava

Partito della Rifondazione comunista di Parma

La leghista Laura Cavandoli, non avendo di meglio da fare, ha deciso di riproporre il tema della via dedicata a Tito. È questa una vera e propria ossessione di tutti coloro che vogliono capovolgere la storia del nostro paese per riabilitare il regime mussoliniano e le sue politiche criminali condotte nei confronti dell’allora Jugoslavia e in particolare delle popolazioni slovene. Senza dimenticare i crimini commessi in Etiopia, Grecia e Albania.

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15 maggio 1948 – 15 maggio 2025: ricordiamo la tragedia del popolo palestinese

Comunità palestinese di Parma e solidali

Giovedì 15 maggio la Comunità Palestinese di Parma e i suoi solidali ricorderanno la Nakba, ovvero la cacciata dalla propria terra di oltre 750 mila palestinesi e la distruzione di oltre 500 villaggi e città ad opera di alcuni gruppi militari e terroristici sionisti.

Nakba significa “catastrofe”, ed in effetti di questo si trattò: le intimidazioni, la violenza cieca e le stragi portarono alla nascita di Israele, che ancora oggi opprime il popolo palestinese con il suo disumano colonialismo d’insediamento, la brutale occupazione militare e i tentativi di sterminio.

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Fare alleanze ribelli per costruire un mondo desiderabile

Potere al popolo Parma

(Foto di Simona Spaggiari).

«Il femminismo è uno dei movimenti politici più vitali del nostro tempo, e lotta per una società che è la stessa che chiede anche chi lotta contro il genocidio in Palestina, contro il razzismo, per la libertà e l’uguaglianza. Per questo nel marzo del 2019 a Madrid, come gruppo eterogeneo di attiviste di vari movimenti, ci siamo riunite per chiederci quale mondo desideravamo e quale percorso di lotta costruire insieme per raggiungerlo. L’arrivo della pandemia ci ha impedito di vederci fisicamente e abbiamo deciso di mettere per iscritto alcune riflessioni condivise in questo libro» Così Clara Serra, attivista e femminista spagnola, già membro dell’assemblea regionale di Madrid per Podemos, ha raccontato venerdì 9 maggio in piazzale Inzani la nascita del libro Alianzas rebeldes. Por un feminismo más allá de la identidad, appena tradotto in italiano da progetto Me-Ti col titolo Alleanze ribelli. Per un femminismo oltre l’identità (qui la scheda del libro).

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Una serata tra storie e canti partigiani sotto i Porti del Grano per ricordare il 9 Maggio 1945

Centro studi movimenti

Ottant’anni fa, dopo gli ultimi combattimenti di fine aprile per liberare la città, il 9 maggio 1945, le migliaia di uomini e donne delle brigate partigiane del Parmense sfilarono nel centro di Parma, da viale San Michele fino a piazza Garibaldi, dove ad attenderle vi erano gli ufficiali delle Forze alleate, i comandanti della Resistenza, i dirigenti del Comitato di liberazione nazionale e le nuove autorità democratiche.

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Alleanze ribelli: per un femminismo oltre l’identità. Il 9 maggio la presentazione a Rivamancina

Potere al Popolo

Venerdì 9 maggio alle 18.30, in piazzale Inzani, a Parma, verrà presentato il libro Alleanze ribelli. Per un femminismo oltre l’identità, appena pubblicato in italiano da progetto Me-Ti, un progetto editoriale di informazione e formazione indipendente. A presentare il libro saranno Clara Serra, tra le curatrici dell’edizione originale spagnola nonché dell’edizione tradotta, filosofa e femminista e già membro dell’assemblea regionale di Madrid per Podemos, e Viola Carofalo, della redazione di progetto Me-Ti, filosofa e docente all’Università Orientale di Napoli, membro del coordinamento nazionale di Potere al Popolo. La presentazione è organizzata da Potere al Popolo Parma, con la collaborazione del bar Rivamancina.

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Non per sorellanza

di Elisabetta Salvini

Scrivere del libro di Margherita Becchetti, Non per bellezza. Donne (e uomini) nella lotta partigiana, edito da Mup nell’aprile del 2025, significa, per me, scrivere del libro di un’amica/sorella e compagna di scelte ed è insieme la cosa più facile e più difficile che ci sia.

Facile, perché le parole di chi condivide i tuoi stessi percorsi di studio e il tuo stesso sguardo sul mondo sono anche le tue. E in quelle parole ti ci metti comoda, ti ci ritrovi e il sentirle così vicine le fa inevitabilmente sembrare giuste, quasi fossero le sole possibili, le sole in grado di restituire quella quelle storie, quelle vite, la storia.

Tuttavia, per le stesse ragioni, diventa anche difficile. Perché la riconoscenza è uno strano motore che rischia di ridurre la lucidità necessaria per porsi domande e, se serve, criticare, prendere le distanze.

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Celebrare il 25 Aprile significa dire no alla guerra e al genocidio: cos’è davvero successo venerdì a Parma durante il corteo

Partigiani della Pace

Venerdì abbiamo contestato la presenza di alcune associazioni sioniste che per la prima volta hanno deciso di sfilare a Parma in occasione del 25 Aprile. Lo abbiamo fatto perché siamo stanchi di vedere usare lo sterminio degli ebrei perpetrato dal nazismo e dai suoi satelliti europei, come la triste Repubblichina di Saló, come un lasciapassare per lo stato di Israele per poter compiere un genocidio impunemente. Nel corteo del 25 Aprile non può esserci spazio per chi sostiene che i civili palestinesi meritano il massacro perché durante il cessate il fuoco non hanno dato informazioni utili alla liberazione degli ostaggi, riteniamo che esista un limite alla decenza.

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Lesignano e la coscienza resistente

di Marco Severo*

*Intervento per la Festa della Liberazione svolto a Lesignano de’ Bagni il 25 aprile 2025, basato sul libro “Sangue sulla neve. L’uccisione del partigiano Ernesto Pelagatti, Lesignano de’ Bagni, 1944” (Centro studi movimenti Parma, Comune di Lesignano, Anpi provinciale, 2017)

Ottant’anni fa, nel 1945, a Lesignano de’ Bagni alle porte di Parma la Resistenza andò oltre la Resistenza. Quando le formazioni partigiane dopo l’insurrezione del 25 aprile deposero via via le armi, Lesignano non ritenne ancora di aver finito. Tutt’altro. Per certi aspetti, il colpo più potente contro il nazifascismo doveva ancora essere sparato: più forte e più puro d’un colpo di sten.

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Un impegno concreto e condiviso per l’Oltretorrente contro le narrazioni “ansiogene”.

Barrique Piazzale Picelli, Casa delle donne, Centro studi movimenti, Ciac, Coro dei Malfattori, La Paz e Circolo Pedale Veloce

Notiamo con attenzione le recenti iniziative politiche, tra cui dichiarazioni e visite come quella di Pietro Vignali, che si concentrano sull’Oltretorrente. Se da un lato queste possono intercettare un malessere reale e diffuso che merita ascolto, dall’altro sollevano interrogativi sulla differenza tra un’autentica volontà di partecipazione e la ricerca di visibilità o consenso facile in un’area complessa della città.

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Cessate il fuoco! Venerdì, 11 aprile, un presidio a Parma per fermare il massacro di Gaza. La Comunità palestinese di Parma chiede di più.

“Cessate il fuoco! Fermare Israele! Fermare il massacro del popolo palestinese!”: è questo lo slogan con cui numerosi partiti e associazioni hanno convocato un presidio a Parma, per venerdì 11 aprile, alle ore 17.30, davanti alla Prefettura (strada Repubblica, 39). L’iniziativa parte in seguito a un appello lanciato dall’Anpi nazionale, alla quale però non ha aderito la Comunità palestinese della città che, in un comunicato, chiede conto ad alcune organizzazioni che hanno promosso la manifestazione delle ragioni della loro assenza nelle tante manifestazioni svolte a Parma nei mesi passati. Tuttavia, i palestinesi di Parma rilanciano anche una mobilitazione comune attraverso un’iniziativa concreta: una mozione del Consiglio comunale di condanna del genocidio del popolo palestinese da parte del governo di Israele. Di seguito i due comunicati (ndr).

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