L’atomo e il turbante, uno sguardo sull’Iran contemporaneo

di Latino Taddei

Dal 15 gennaio al 3 febbraio 2026, organizzato nell’ambito della Libera Università del Sapere Critico, si svolgerà il corso L’atomo e il turbante, diviso in quattro incontri. Le lezioni analizzeranno la situazione sociale e politica dell’Iran contemporaneo. Altre informazioni si possono trovare a questo link. Abbiamo chiesto a Latino Taddei, curatore del corso, di presentarlo con un breve articolo sul nostro blog (ndr).

L’estate di dieci anni fa l’Iran firmava, assieme a Unione Europea, Germania, Stati Uniti, Cina, Russia e Regno Unito, il JCPOA, ovvero l’accordo che prevedeva lo sviluppo controllato del nucleare civile persiano assieme alla progressiva eliminazione delle sanzioni occidentali che da decenni soffocavano l’economia iraniana.

Ricordo vivamente quei giorni di luglio, nei quali a Teheran si percepiva in maniera evidente di essere nel mezzo di un fatto storico, un passaggio fondamentale nel percorso di avvicinamento dell’Iran verso i paesi occidentali, con tutte le conseguenze del caso (economiche, politiche e diplomatiche fra tutte).

Il dibattito politico, sebbene come sempre molto acceso, lasciava trasparire come una parte significativa del mondo istituzionale, oltre che della società, guardasse al tempo stesso con speranza e apprensione alla svolta di quei giorni, espressione degli sforzi del governo riformista di Hassan Rohuani.

Ho ancora nella mente l’ottimismo che si respirava a piazza Tajrish la sera degli accordi, quando spontaneamente centinaia di persone si ritrovarono per festeggiare, e i commercianti del bazar fecero la loro parte regalando tè, dolcetti e pistacchi; conservo ancora la prima pagina del quotidiano Hamshari del giorno seguente, titolato significativamente “Ruz-e Aghaz” (il giorno del – nuovo – inizio).

Di quei giorni e di quel clima poco è rimasto nell’Iran contemporaneo; l’uscita unilaterale degli Stati Uniti di Trump dal JCPOA nel 2018, unita ad una politica ostile ed aggressiva, hanno interrotto nettamente questo percorso, mandando indietro le lancette della storia per quanto riguarda gli accordi sul nucleare e al contempo aprendo una nuova fase per la Repubblica Islamica.

Dopo la fine di questa esperienza, e della relativa speranza di una progressiva normalizzazione dei rapporti con l’Occidente allargato, l’Iran si è trovato nella condizione di dover rivedere in maniera radicale le proprie politiche e strategie di medio e lungo periodo, oltre al sistema di alleanze regionali e globali.

Questa svolta politica ha prodotto conseguenze profonde nel complesso della società persiana, dalla base all’apice; queste a loro volta hanno modificato il tessuto sociale, il mondo del lavoro, le relazioni internazionali e, soprattutto, le prospettive che la classe dirigente iraniana ha fatto proprie, aprendo di fatto una nuova stagione per la Repubblica Islamica.

Tra nuove alleanze rivolte verso Oriente, una società stremata da sanzioni e crisi interne ma fortemente nazionalista ed orgogliosa, un’altalenante pressione dello Stato sulla vita dei cittadini e spazi di libertà che vengono autonomamente presi dalla base sociale, sono numerosi gli interrogativi che emergono riguardo l’Iran contemporaneo, dalla dimensione sociale a quella internazionale, passando per la sfera economica e produttiva.

L’alleanza col blocco sino-russo sarà duratura? Il mondo del lavoro sarà regolamentato “alla Repubblica Islamica” o continuerà a seguire i principi ordoliberali? Quali saranno le evoluzioni del progetto del nucleare civile? Il controllo dello Stato sui cittadini sarà attenuato o inasprito? Sarà possibile invertire il trend di progressiva disaffezione dalla politica? Ci sarà un’altra guerra aperta con Israele? A tutte queste domande, e a molte altre, proveremo a dare una risposta durante il corso della Libera Università del Sapere Critico L’atomo e il turbante; sul tavolo metteremo strumenti e conoscenze di base per comprendere meglio l’Iran dei nostri giorni, con i suoi punti di forza e di debolezza, nel tentativo di andare oltre la lettura semplificata e caricaturale che spesso viene veicolata dai media mainstream occidentali.