Partito della Rifondazione comunista di Parma

La leghista Laura Cavandoli, non avendo di meglio da fare, ha deciso di riproporre il tema della via dedicata a Tito. È questa una vera e propria ossessione di tutti coloro che vogliono capovolgere la storia del nostro paese per riabilitare il regime mussoliniano e le sue politiche criminali condotte nei confronti dell’allora Jugoslavia e in particolare delle popolazioni slovene. Senza dimenticare i crimini commessi in Etiopia, Grecia e Albania.
Il regime fascista non si comportò meglio dei nazisti nello sterminare, torturare, uccidere, stuprare chi non era riconosciuto come italiano o che italiano non voleva proprio essere.
L’intitolazione a Tito ebbe due motivazioni fondamentali: riconoscere i crimini del fascismo in quelle terre dissociandone l’Italia antifascista nata dalla Resistenza (ovvero quell’Italia nella quale la leghista Cavandoli non si riconosce) e segnare il superamento del conflitto e delle divisioni che avevano caratterizzato i rapporti tra i due Stati. Evidenti le intenzioni dei “nostalgici” di colpire la memoria della Resistenza jugoslava per poter cancellare, come fondamento della Costituzione democratica, il ruolo storico di quella italiana.