di Franco Ferrari*
Grande affluenza domenica 18 febbraio per l’inaugurazione della nuova sede della federazione provinciale parmense del Partito della Rifondazione Comunista, in via Nullo, a Parma. Non solo dirigenti e militanti del partito, molti dei quali hanno prestato il loro lavoro volontario per la sua sistemazione, ma anche iscritti e simpatizzanti che negli ultimi mesi, in mancanza di un luogo fisico dove ritrovarsi, avevano allentato il loro legame con l’organizzazione comunista.
Non è stata facile la decisione di abbandonare la vecchia sede di via Solari ma ormai i costi di mantenimento e la necessità di importanti lavori di ristrutturazione non la rendevano più sostenibile economicamente. Il tentativo, perseguito per diversi anni, di farne un punto di riferimento comune per le tante realtà associative e di lotta della città non è stato sufficiente anche perché fortemente penalizzato dal lungo periodo di chiusura dovuto all’epidemia di Covid.
La nuova sede, più piccola ma accogliente e ben attrezzata, potrà favorire la piena ripresa dell’attività politica che, comunque, in questi mesi, non si è mai del tutto interrotta. Dalla campagna elettorale delle elezioni politiche con Unione Popolare, alle numerose raccolte di firme per il salario minimo e contro l’autonomia differenziata, senza dimenticare il contributo alle azioni contro la guerra e per la solidarietà al popolo palestinese, tanti militanti del PRC si sono spesi con generosità perché si facesse sentire la voce della sinistra alternativa.
L’appuntamento di domenica mattina è stato introdotto dalle canzoni partigiane e di lotta affidate alla voce e alla chitarra di Rocco Laguardia. Particolarmente toccante la sua interpretazione de “La pianura dei 7 fratelli”, dedicata ai fratelli Cervi, in un movimento nel quale l’antifascismo popolare e non rituale è più necessario che mai.
Sono poi intervenuti Gianluca Belletti, segretario provinciale, Stefano Lugli e Paola Varesi, co-segretari regionali del PRC, che hanno sottolineato il valore di una sede che può diventare un punto di riferimento per la vita sociale e culturale del quartiere nel quale si trova inserita. Non solo sede di un partito, quindi, ma anche occasione di incontro e di confronto con tutte le realtà vitali del territorio e col tessuto popolare che rimane un aspetto caratterizzante del quartiere Molinetto. Nonostante i cambiamenti che sono avvenuti negli anni non si è ancora perso quello spirito di solidarietà e senso profondo di giustizia che ha sempre caratterizzato questa realtà, così come il vicino Oltretorrente.
Il segretario nazionale del PRC, Maurizio Acerbo, ha illustrato la complicata situazione politica nazionale e globale nella quale si trovano ad agire i comunisti. Oggi il tema incombente è quello della guerra, determinato non solo dai conflitti in corso, ma dal più generale pericolo di un suo allargamento a livello mondiale.
Per questa ragione, il PRC ha deciso di sostenere la proposta di una lista unitaria che unisca tutti coloro che si schierano concretamente e coerentemente contro la guerra. Un obbiettivo che non mette in ombra il collegamento tra la parola d’ordine della pace e le questioni sociali e ambientali che si vanno facendo sempre più drammatiche. Così come deve essere denunciato il tentativo in corso da parte delle forze politiche maggioritarie nel parlamento europeo di caratterizzare l’Unione Europea quale punta avanzata del militarismo e di una nuova contrapposizione tra blocchi.
I comunisti – ha ricordato Acerbo – hanno sempre saputo coniugare la radicalità delle proprie posizioni con il più ampio spirito unitario. Oggi è possibile dare voce a quella maggioranza di italiani che si sono schierati contro la partecipazione al conflitto in Ucraina e per la solidarietà con il popolo palestinese. Una maggioranza che purtroppo non trova rappresentanza nelle sedi istituzionali.
Non possiamo nasconderci la lunga fase di difficoltà nella quale viviamo, è stata la conclusione del segretario del PRC, ma questo non cancella la determinazione con la quale sappiamo anche andare controcorrente, nella convinzione che è possibile riconquistare uno spazio adeguato alle nostre idee e alle nostre proposte, non solo nelle istituzioni ma, prima ancora, nella testa della gente, tra una classe lavoratrice spesso incerta e frastornata.
Nella nuova sede ha trovato una sistemazione il grande murales che, ricordando lo stile del famoso dipinto di Guttuso sui funerali di Togliatti, rappresenta, con un taglio più immaginario che realistico, quello successivo di Enrico Berlinguer del 1984. L’autore, Ferruccio Dal Gesso, di origini veneziane, viveva a Torrile ed è scomparso nel 1999.
Una storia particolare hanno anche i libri, soprattutto di saggistica storica e politica, che sono stati sistemati lungo le pareti della sede a costituire quella che è stata battezzata come la “Piccola Biblioteca Partigiana”. Molti provengono dalla vecchia sezione del PCI di borgo delle Colonne. Ad essi se ne sono aggiunti altri che serviranno ad alimentare il dibattito e la conoscenza, fondamentali strumenti per guidare l’azione politica. È una storia che non si disperde, anzi, continua e si rinnova.
* Segreteria provinciale Prc di Parma