di Francesco Antuofermo
Il 12 giugno alle elezioni amministrative di Parma, io voterò Andrea Bui. So benissimo che Andrea non sarà il prossimo Sindaco di Parma, ma voterò lo stesso per lui. I motivi di questa decisione saranno manifesti man mano che avrete finito di leggere questo intervento.
Ormai siamo alle battute finali della campagna elettorale e appare evidente che la scelta del nuovo sindaco ricadrà sull’alternativa Vignali – Guerra, con Costi possibile terzo incomodo. L’evidenza è dettata da innumerevoli fattori, tra i quali il grande rilievo posto dai media locali e nazionali ai tre candidati a discapito degli altri e l’enorme disparità dei mezzi economici a disposizione per farsi conoscere e convincere gli elettori. Possibili outsider? Mi sembrano piuttosto lontani dal podio, anche se non si sa mai, la speranza è sempre l’ultima a morire…
La campagna elettorale è stata tra le più soporifere degli ultimi anni. I confronti in TV si sono rivelati asettici, svolti senza anima e senza animosità. L’obiettivo dei conduttori e dei giornalisti è sempre stato quello di evitare lo scontro tra i candidati. Tutti dovevano apparire al di sopra dei rispettivi interessi particolari, vestiti con la stessa camicia e trattati alla stessa stregua nell’ambito dei confronti televisivi secondo le ferree regole della parità di trattamento: dire tutto quello che si vuole realizzare ma senza attaccare il concorrente. Questa strategia dei mezzi di informazione ha uno scopo ben delineato: ridurre il rischio di danneggiare i favoriti alla corsa elettorale, evitare l’imbarazzo di domande scomode, fare in modo che la prossima settimana le differenze tra i candidati e le regole di ingaggio che hanno sottoscritto con le loro classi di riferimento, risultino sbiadite o addirittura cancellate.
Se siete ancora confusi e vi proponete di decidere quale concorrente votare solo dopo aver letto i bugiardini delle liste in gara, ebbene: non perdete tempo. I programmi, a parte quello di Andrea Bui che invito a leggere attentamente, sono simili. Tutti si dicono contro l’aeroporto Cargo. Nessuno si oppone alla convinzione che per ridurre la sensazione di pericolo vissuta dai cittadini l’unica soluzione sia incrementare le risorse per le forze dell’ordine; non troviamo alcuna differenza nelle idee di sviluppo delle infrastrutture che dovranno per forza prevedere importanti colate di cemento anche se green, lenite solo dalla “giusta quantità di piantumazione collaterale”. Nemmeno un candidato, a parte Andrea Bui, ha indicato proposte credibili per invertire la maledizione di essere tra le province con i salari a livelli più bassi in Italia e con politiche abitative che anziché ridurre la precarietà del diritto alla casa, la alimentano.
Leggere i programmi elettorali dei candidati è inutile proprio come sanzionare uno studente con una nota disciplinare. Ma c’è un altro motivo per cui non serve leggere le proposte elettorali: il vero programma dei candidati favoriti è scritto altrove, tra le maglie di chi detiene la ricchezza a Parma. Un programma dettato molto tempo fa, che il futuro sindaco, chiunque esso sia, non potrà esimersi dall’attuare. Le linee guida del programma della prossima giunta comunale potrete leggerle ad esempio direttamente nell’intervento del Presidente dell’Unione Industriali di Parma, Annalisa Sassi, alla settantasettesima Assemblea annuale dell’Associazione dove sostiene tra l’altro l’imprescindibilità della realizzazione dell’aeroporto Cargo e della TIBRE; della diga di Vetto e di Armorano; della fermata dell’Alta velocità.
Oppure potete visitare il sito della loro costola più vicina, l’associazione “Parma io ci sto” promossa da Alessandro Chiesi, Guido Barilla, Andrea Pontremoli, l’Unione Parmense degli Industriali e la Fondazione Cariparma. L’associazione nata nel 2016 con lo scopo di indirizzare le risorse della città verso quei canali in grado di assicurare i profitti agli azionisti delle imprese associate. Nel loro manifesto chiamato “#DIECI” troverete il vademecum dei comandamenti sul quale dovrà giurare il prossimo Primo Cittadino del Comune di Parma.
Ecco. Se volete affidare la città ancora alle voraci fauci dei personaggi più ricchi del nostro territorio, che hanno saccheggiato per anni le finanze del Comune per mantenere i loro privilegi, allora Vignali, Guerra o Costi sono le persone giuste: sono i veri candidati dell’Unione Industriali e del sistema di potere bancario e finanziario della città.
Se credete che sia necessario trasformare Parma in un polo logistico ad inquinamento insostenibile per soddisfare la loro brama di profitti, allora non votate per Andrea Bui.
Se invece desiderate inserire un cuneo all’interno del sistema di potere che per anni ha imperversato nella nostra città, allora Andrea è la persona giusta: l’unica voce in grado di portare in Comune le necessità di quella parte della popolazione che la ricchezza la produce ma che dalla quale viene sistematicamente allontanata.