da Officina Popolare Parma
Il decreto legge 14/2022 prevede, in deroga alla legislazione vigente, la cessione da parte del Ministero della Difesa di mezzi ed equipaggiamenti militari in favore del governo ucraino, in piena violazione dell’articolo 78 della nostra Costituzione che prevede che lo stato di guerra debba essere deliberato con legge formale del Parlamento.
In aggiunta, l’attuale governo impone la segretezza sul tipo di armi da destinare, non ponendo così limiti al potenziale distruttivo dei dispositivi di tiro missilistico, potenzialmente anche nucleari. Siamo in guerra, ma non ce lo dicono. L’informazione e la libertà di stampa (per la quale l’Italia è scesa al 58esimo posto del World Press Freedom Index) sono oggi più che mai un tema centrale. La coltre di fumo che avvolge questo governo di unità (non certo popolare) e le sue decisioni, gioca un ruolo molto importante, assumendo toni, retorica e immagini di coinvolgimento in guerra. Rifiutiamo la logica NATO dell’espansione e della guerra di logoramento, la perdita di sovranità del nostro Parlamento e parallelamente l’aumento esponenziale delle spese militari previste per i prossimi anni (38miliardi di Euro).
Con la ferma convinzione che la democrazia possa essere rafforzata quando
attuata dal basso, dai territori, e che, come cittadine/i abbiamo diritto ad un’informazione libera e indipendente.
Lunedi 16 maggio, ore 18, in via san Leonardo 110, davanti i campi da rugby,
si svolgerà un presidio contro la guerra e per il disarmo.
Fermatevi! Fermiamoli!