Dobbiamo stare in casa… E chi non ce l’ha?

da Rete Diritti in Casa Parma

L’epidemia Covid 19 sta mettendo sempre più a nudo le macroscopiche incongruenze di un sistema basato solo sul profitto. Non si tratta solo della questione della sanità pubblica, tagliata, trascurata e umiliata fino a giungere alla completa impreparazione dinanzi a un’emergenza come quella attuale.
Anche in merito alla questione abitativa i nodi, con questa crisi, sono giunti al pettine. La casa, l’abitazione primaria, è diventata da decenni un mero oggetto di speculazione, non è più, come da sempre andiamo denunciando, un diritto imprescindibile per l’umanità, ma un mezzo per fare affari e speculazioni. Continue reading “Dobbiamo stare in casa… E chi non ce l’ha?”

Ciao Helin!

da Rete Kurdistan

Il 3 aprile scorso è morta Helin Bölek dopo 288 giorni di sciopero della fame. Attivista e cantante del gruppo musicale Grup Yorum, insieme a Ibrahim Gokcek e Mustafa Kocak, era stata arrestata dalla polizia turca con l’accusa di terrorismo. Fondato nel 1985, Grup Yorum (25 album, oltre 2 milioni di copie vendute) aveva sempre garantito il proprio sostegno sia alle lotte della popolazione turca che a quelle internazionali per la giustizia e la libertà, coniugando la vena di protesta con le melodie tradizionali. I tre membri della band hanno iniziato lo sciopero della fame da oltre 9 mesi per denunciare la persecuzione politica in Turchia. Pubblichiamo di seguito la lettera aperta della Rete Kurdistan a ricordo di Helin (ndr).

Ciao Helin, forse, avrai già sentito parlare di noi ma scusaci se fino ad ora non abbiamo fatto molto per te. Siamo le/gli attivisti di Rete Kurdistan e altri compagni e compagne solidali italiani. Vogliamo far sapere a Te ed ai tuoi compagni e compagne la nostra vicinanza, affetto e solidarietà. Continue reading “Ciao Helin!”

Come il socialismo cinese sta sconfiggendo il Covid-19

di Carlos Martinez

Riceviamo (e volentieri pubblichiamo) da Infopoint Barricate la traduzione di questo lungo articolo, tratto dal sito www.invent-the-future.org, uscito il 25 marzo scorso (ndr).

Il focolaio iniziale del coronavirus (COVID-19) ha avuto luogo nella città cinese di Wuhan, la capitale della provincia di Hubei, all’inizio di gennaio 2020. L’epidemia è stata limitata quasi interamente in Cina fino al mese successivo, quando si è estesa in Iran, Giappone, Sud Corea e Italia.
L’11 marzo era chiaro che la trasmissione del virus a livello comunitario stava avendo luogo in diverse regioni del mondo, e l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha dichiarato la pandemia. Con il virus in via di diffusione attraverso l’Europa e l’America del Nord, vi è ora una seria possibilità che il COVID-19 possa infettare una grande parte della popolazione globale e possa causare la morte prematura di milioni di persone. Questa è un’emergenza sanitaria globale di proporzioni senza precedenti. Continue reading “Come il socialismo cinese sta sconfiggendo il Covid-19”

Beato il popolo che non ha bisogno di eroi (negli ospedali)

da Potere al popolo – Parma

All’inizio, quella che sarebbe diventata la Pandemia, si è presentata con il vestito della caccia all’untore. Straniero, ovviamente. Mentre le aggressioni ai cinesi si moltiplicavano, i media seguivano ossessivamente il virus, con l’implicito sotteso che qui non sarebbe mai arrivato. D’altronde noi non mangiamo i topi vivi “come loro”, parola di Zaia. Potevamo stare tranquilli: ci si ripeteva che siamo bianchi, sani, ricchi e puliti, cosa potrà mai capitarci? Il virus insomma si era andato a sedere nel dibattito italiano accanto ai porti chiusi e alle altre idiozie che da anni ci ammorbano. In pochi sospettavano che sarebbe uscito dal circuito dei meme dallo humor cinico o delle fake news complottiste per imporsi come qualcosa di completamente inedito.

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La fine dell’eventismo

di Milo Adami

Giorgio De Chirico, Sgombero su Piazza d’Italia, 1968

«Ci dovevamo fermare» ha scritto Mariangela Gualtieri in una fulminante poesia intitolata Nove marzo duemilaventi, “Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti che era troppo furioso il nostro fare. Stare dentro le cose. Tutti fuori di noi. Agitare ogni ora – farla fruttare». Le pensavamo tutti, queste parole, ma non riuscivamo a dirle, perché? Per inerzia, per paura, insicurezza, hybris, superbia, vanità, sapevamo di aver esagerato, era troppo, troppo di tutto, consumo, rumore, chiasso, profitto, lavoro, troppo fin quasi allo sfinimento, all’eccesso, tutti in cuor nostro lo sentivamo, dovevamo fermarci eppure non riuscivamo «Non c’era sforzo umano che ci potesse bloccare». Ora è silenzio, una quiete sospetta, irreale, un’atmosfera metafisica come nelle celebri piazze del pittore De Chirico, una calma preludio di tempesta. Vuoto di riferimenti in cui tutto è da ripensare come il dopo 8 settembre raccontato da Beppe Fenoglio. Dopo settimane di attesa, come in un grado zero, il pensiero si ricompone, riordina idee, vede quel che prima non vedeva o non poteva, voleva, chissà? Continue reading “La fine dell’eventismo”

La ricetta Draghi

di Cristina Quintavalla

Il verbo di Draghi impazza sui media mainstream: gli stati spendano senza limiti e vincoli per risollevare l’economia che rischia la depressione. Mercati, banche, imprese, classe politica ringraziano. Sembrerebbe un dietrofront rispetto a quanto l’uomo ha difeso durante il suo mandato in qualità di presidente della BCE, vale a dire la necessità di contenere il debito pubblico: i governi erano  chiamati ad assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche”, di mettere “sotto stretto controllo l’assunzione di indebitamento… e le spese delle autorità regionali e locali”, addirittura varando “anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio(Lettera di Draghi e Trichet, agosto 2011). Continue reading “La ricetta Draghi”

Il diritto di resistere

da USB Confederazione di Parma

La stucchevole retorica che chiede agli operatori sanitari di operare in mancanza di dispositivi di protezione e prevenzione a qualsiasi costo e in qualsiasi condizione, perché c’è da fronteggiare l’emergenza, va rigettata! Quest’appello fatto di richiami all’etica professionale, al senso di responsabilità, alla necessità di lavorare senza orari, ecc. fatto dai dirigenti delle AOSP  e AUSL alle lavoratrici e lavoratori è  un comportamento mistificatorio intollerabile. Continue reading “Il diritto di resistere”