La Rete Diritti in Casa torna sotto il Comune di Fidenza: “Non ci arrendiamo” (VIDEO)

da Rete Diritti in Casa

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Il sindaco di Fidenza Massari pensava forse di aver posto una pietra tombale sulla mancata assistenza alla famiglia con tre figli minori sfrattata da una casa popolare a Fidenza e lasciata per strada in periodo di epidemia Covid. Dopo l’articolo offensivo e pieno di falsità pubblicato sui giornali locali con il quale attaccava violentemente la famiglia sfrattata, pensava forse che si sarebbero tutti arresi per accettare la sua verità. Invece la famiglia vuole difendere la propria dignità e i propri diritti contro la gestione arrogante e fallimentare portata avanti da Acer e Comune di Fidenza.

A ben vedere, però, questo caso non riguarda solo la famiglia. Lo sfratto messo in atto a Fidenza, effettuato nonostante la possibilità e la volontà da parte degli assegnatari di pagare il debito irrisorio residuo, lascia intuire la volontà da parte del Comune di rimediare alla scarsità di alloggi a canone sociale effettuando la sostituzione di un nucleo bisognoso con un altro, lasciando gli esclusi nella loro disperazione.

Gli alloggi a disposizione per i soggetti a reddito basso sono veramente troppo pochi rispetto al fabbisogno. Lo si vede chiaramente dall’enorme divario che esiste tra quanti fanno la domanda di alloggio ERP avendone necessità e il numero irrisorio di assegnazioni effettive. Questo sistema ha lasciato la questione abitativa in mano al mercato, così che, nelle fasi di crisi come quella che si prospetta, l’inadeguatezza dell’offerta di alloggi a canone popolare rischia di scatenare la più feroce guerra tra poveri per accaparrarsi le scarse briciole costituite dalle poche case popolari esistenti.

Da una parte, quindi, abbiamo la barbarie costituita dalla guerra tra poveri, alimentata anche da provvedimenti come quelli messi in atto dal sindaco di Fidenza e da regolamenti per l’assegnazione che tendono ad escludere proprio i più poveri. Dall’altra, abbiamo la possibilità di cambiare rotta, sottraendo al mercato la sua famelica voglia di rendita per costruire una civiltà basata sul soddisfacimento dei bisogni di base, partendo per esempio da un rilancio serio delle politiche abitative pubbliche.

Per questo, sabato 13 giugno, dalle 11 a Fidenza, abbiamo manifestato sotto il Palazzo del Comune. Presidio per la civiltà, perché il Comune di Fidenza prenda in considerazione un progetto serio per la famiglia sfrattata e ponga fine al calvario iniziato con lo sfratto.