da Collettivo educatori e operatori del sociale di Parma
La scuola è finita e mentre bambini, ragazzi e insegnanti festeggiano e si preparano alle vacanze, per noi educatori si apre una fase piena di domande e incognite (dove lavorerò quest’estate? Per quante ore? e ancor più tragicamente lavorerò?). E tutto questo con un contratto a tempo indeterminato!
Parliamo di lavoratori che saranno obbligati ad accettare cambiamenti e variazioni di contratto (part time ciclici, sospensioni, monte ore decurtato…) fino alla riapertura delle scuole, perché lavoro d’estate non ce n’è per tutti. Lavoratori ai quali verranno garantite solo una parte delle ore stabilite dal contratto, ad esempio 4 settimane sulle 14 estive, a 30 ore, percependo quindi retribuzioni minime: parliamo di una media di 300 euro al mese. E ancora, educatori che si ritroveranno a fare i conti con la banca ore che diventerà presto negativa e che verrà detratta dal già “lauto” stipendio a fine agosto, o recuperata quando te n’è data possibilità, con turni massacranti. A questo aggiungiamo le immancabili spese per lo spostamento verso il luogo di lavoro, sia in termini di costo del carburante che in tempo vita, e hai la magnifica estate degli educatori!
Ma vogliamo parlare anche di qualità del lavoro, di condizioni stressanti e di educatori che verranno catapultati nelle poche strutture aperte d’estate, sostenendo rapporti numerici esorbitanti: le domande per l’estivo sono tantissime rispetto ai servizi che rimangono aperti. Va da sé che il carico di lavoro non può che aumentare, anche con l’arrivo di nuovi bambini e nuove famiglie da accogliere, e che i livelli di qualità e di cura non potranno essere quelli ai quali noi vorremmo tendere. E settembre è già improvvisamente vicino.
L’incertezza che contraddistingue il nostro lavoro è da sempre una costante, alla quale però non vogliamo abituarci senza provare a cambiare le cose. Per la nostra dignità e per la dignità di tutti vogliamo provare a parlare e a parlarci, ad unirci, nonostante la natura di questo lavoro lo renda sempre più difficile. Per questo e per discutere di tanto altro ci troveremo a Rimini, l’ultimo weekend di giugno, per un grande incontro nazionale delle educatrici e degli educatori. E Parma ci sarà.