di Stefano Manici
In classe c’è un’atmosfera a dir poco caotica, la classica ora buca, potete solo immaginare il volume e la densità dei rumori che si sommano uno ad uno, siamo in un istituto tecnico professionale, primo anno. Il volume è davvero troppo alto, i corpi si muovono un tutte le direzioni, la situazione sembra sfuggire di mano. Mi alzo, sferro un pugno sul tavolo, alzo la voce, urlo “Ragazziii…!!!” senza conoscere minimamente l’esito del mio goffo tentativo. Stranamente i più si fermano, forse sorpresi da tanta arroganza autoritaria, sembrano voler ascoltare.
Dico solo che non posso tollerare che tutta l’ora si volga in questo modo, propongo un gioco. Continue reading “Perché non scommettere sui ragazzi e le ragazze dei nostri quartieri?”