di Marco Severo

Se i muri potessero parlare, forse l’intera vita pubblica ne trarrebbe oggi vantaggio. Potremmo portare in visita il nostro presente, ad ascoltare quelle pareti. Spegneremmo le cuffie dello smartphone per accostarci alle pietre della storia. All’inizio sarebbero scricchiolii fra le fessure, minimi smottamenti di sabbia di mattoni che si fanno bisbigli. Poi attraverso gli intonaci passerebbe l’eco di vecchi palpiti, di accenti di furore e d’amore.
