di Marco Severo
Il vecchio prof di Teoria della comunicazione, alla scuola di giornalismo, era solito mettere in guardia gli allievi circa una serie di vizi e degenerazioni della professione giornalistica riscontrabili nella figura da lui definita del “riempitore di pagine”. Era un attimo e si finiva per diventare riempitori di pagine, sosteneva. Magari si partiva con le migliori intenzioni, ottime letture, idealismo e romanticismo e tutto quanto, poi niente: riempitori di pagine. Continue reading “C’è l’infodemia, signora mia!”