di Anna Giulia Della Puppa
C’è anche nella guerra, in ogni guerra, un lato estetico. Cosa si mostra e cosa no, quando e in che modo mostrare (al nemico e al mondo) i corpi di chi muore, i palazzi sventrarti e le strade vuote… Tutto risponde ad un codice comunicativo estetico e questa, se vogliamo, è una banalità.
Eppure, nella guerra novecentesca più digitale mai vista, le immagini si moltiplicano e non tutte corrispondono a quel codice di comunicazione estetica a cui siamo abituatə.