Sotto lo stesso cielo: a Fidenza una serata di ascolto, coraggio e festa

Potere al Popolo Fidenza

Venerdì 6 giugno, all’ex Macello di Fidenza, si è tenuta una serata intensa ed emozionante organizzata da Potere al Popolo Fidenza: “Sotto lo stesso cielo – Orizzonti di donne”, un nome che è diventato realtà grazie alla forza delle parole, in cui voci spesso tenute ai margini si espresse con coraggio.

La serata si è aperta con sapori dall’Africa: piatti preparati con arte e passione da Taama African Food Experience. Aicha ha condiviso una parte di sé, della sua storia, delle sue radici. Un gesto semplice ma potente: condividere il cibo come atto di resilienza e di memoria, come modo per dire “questa sono io, questa è la mia storia”.

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“Una selvaggia pazienza ci ha condotte fin qui”. Apre a Parma la Casa delle donne

Elisabetta Salvini

Sabato scorso, 31 maggio, in via Melloni, a Parma, è stata inaugurata la Casa delle donne. Dopo sei anni di iniziative e trattative con il Comune di Parma, il collettivo transfemminista apre questi nuovi spazi per nuove mobilitazioni. Di seguito pubblichiamo l’intervento di Elisabetta Salvini, presidente dell’associazione, all’inaugurazione [ndr].

Abbiamo avuto tanto tempo a disposizione per prepararci e, tra le tante cose che abbiamo pensato per questa serata, c’è anche una cartolina che contiene una frase che ci sembrava perfetta per l’occasione. “Una selvaggia pazienza ci ha condotte fin qui”. Una frase che insieme al sottotitolo Storia di un gruppo di donne a Bologna negli anni ’70 e ’80, era il titolo di una ricerca edita nel 1991 dall’associazione Lavinia Fontana di Bologna. E noi l’abbiamo scelta per due motivi. 

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Perché al prossimo referendum voterò Sì

Francesco Antuofermo

«Tutti gli avvenimenti sono concatenati nel migliore dei mondi possibili, ma bisogna coltivare il nostro giardino » Voltaire

Il prossimo 8/9 giugno si voterà per i referendum: quattro quesiti riguardano alcune norme sul lavoro, approvate dall’intraprendente Matteo Renzi, quando alla guida del PD, per compiacere la classe padronale, promosse il Jobs act; Il quinto referendum invece intende dimezzare da 10 a 5 anni i tempi di residenza legale in Italia utili per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana. Accantoniamo per ora questo ultimo quesito, per il quale votare Sì dovrebbe essere un atto dovuto di civiltà e di progresso e concentriamo il ragionamento sugli altri quattro.

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Non per sorellanza

di Elisabetta Salvini

Scrivere del libro di Margherita Becchetti, Non per bellezza. Donne (e uomini) nella lotta partigiana, edito da Mup nell’aprile del 2025, significa, per me, scrivere del libro di un’amica/sorella e compagna di scelte ed è insieme la cosa più facile e più difficile che ci sia.

Facile, perché le parole di chi condivide i tuoi stessi percorsi di studio e il tuo stesso sguardo sul mondo sono anche le tue. E in quelle parole ti ci metti comoda, ti ci ritrovi e il sentirle così vicine le fa inevitabilmente sembrare giuste, quasi fossero le sole possibili, le sole in grado di restituire quella quelle storie, quelle vite, la storia.

Tuttavia, per le stesse ragioni, diventa anche difficile. Perché la riconoscenza è uno strano motore che rischia di ridurre la lucidità necessaria per porsi domande e, se serve, criticare, prendere le distanze.

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Lesignano e la coscienza resistente

di Marco Severo*

*Intervento per la Festa della Liberazione svolto a Lesignano de’ Bagni il 25 aprile 2025, basato sul libro “Sangue sulla neve. L’uccisione del partigiano Ernesto Pelagatti, Lesignano de’ Bagni, 1944” (Centro studi movimenti Parma, Comune di Lesignano, Anpi provinciale, 2017)

Ottant’anni fa, nel 1945, a Lesignano de’ Bagni alle porte di Parma la Resistenza andò oltre la Resistenza. Quando le formazioni partigiane dopo l’insurrezione del 25 aprile deposero via via le armi, Lesignano non ritenne ancora di aver finito. Tutt’altro. Per certi aspetti, il colpo più potente contro il nazifascismo doveva ancora essere sparato: più forte e più puro d’un colpo di sten.

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Ciò che inquieta del discorso osceno di Priamo Bocchi

Casa delle donne Parma

Commento lungo ma necessario su Priamo Bocchi e sulla crisi di virilità (perché non ci accontentiamo e perché ci sono troppi tranelli nell’eco e nel discorso del consigliere regionale).

Ciò che ci inquieta del discorso di Priamo Bocchi è che Priamo Bocchi non parla da alticcio avventore di un qualsiasi bar della nostra città sorniona, ma prende parola nello spazio pubblico e lo fa da esponente politico di Fratelli d’Italia, il partito che governa il nostro Paese e che, stando ai sondaggi, pare sfiorare il 30% dei consensi. Continue reading “Ciò che inquieta del discorso osceno di Priamo Bocchi”

Decolonialità e femminismo. A febbraio inizia un nuovo corso alla LUSC

di Cristina Quintavalla

David Alfaro Siqueiros, La marcia dell’umanità (particolare).

“Ogni giorno, instancabilmente, miliardi di donne puliscono il mondo. Senza il loro lavoro milioni di dipendenti e agenti del capitale, dello stato, dell’esercito, delle istituzioni culturali, artistiche, scientifiche non potrebbero occupare i loro uffici, mangiare alle loro mense, tenere le loro riunioni…” (F. Vergès, 2020), tornare nelle loro case linde, far accudire i loro figli e gli anziani.

Sono le presenze invisibili che immagini dietro le vetrate di uffici illuminati, quando ormai è buio e supponi che i loro figli saranno a casa di qualcuno, o soli e incustoditi, forse senza cibo, in attesa di un ritorno. Se non fossero lì, in una casa misera, in una scuola che spesso ancora li discrimina come incapaci, sarebbero in una miniera o in un laboratorio clandestino a tessere abiti per il fast-fashion. O sono quelli che ritornano, magari in una stanza condivisa con altri, quando ormai è notte, con un treno dove hanno caricato le loro bici, magari comprate indebitandosi, per portare il cibo pronto alle case altrui. Continue reading “Decolonialità e femminismo. A febbraio inizia un nuovo corso alla LUSC”

Il disegno di legge 1660: “non c’è più spazio per stare in mezzo!”

da Potere al popolo Parma

Domenica 19 gennaio si è tenuta presso la sala della Pubblica Assistenza di Parma un dibattito dal titolo “Esprimere dissenso non è reato, è democrazia”, promosso da DIEM 25 e Parma città pubblica per discutere del Disegno di Legge 1660, già approvato dalla Camera dei deputati e ora al vaglio del Senato. Nella prima parte della mattinata sono stati ospitati gli interventi della docente Veronica Valenti, dell’Università degli Studi di Parma, di Cristina Quintavalla, Commissione Audit sul debito pubblico di Parma, di Roberto Cavalieri, Garante regionale dei diritti dei detenuti, di Serena Tusini, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, e di Michele Rossi, Centro Immigrazione Asilo Cooperazione internazionale di Parma e provincia (CIAC). Continue reading “Il disegno di legge 1660: “non c’è più spazio per stare in mezzo!””

Marx ottimista, noi meno. Perché rileggere Marx nel 2025

di Matteo Battilani

Monumento a Karl Marx di Chemnitz (Germania).

Mercoledì scorso è iniziato a Parma il corso della Libera Università del Sapere Critico (LUSC) di introduzione al pensiero marxiano che proseguirà fino al 5 febbraio. Tra i relatori anche Matteo Battilani di cui pubblichiamo un intervento (ndr).

“Lo sviluppo della grande industria toglie dunque di sotto i piedi della borghesia il terreno sul quale essa produce e si appropria dei prodotti. Prima di ogni altra cosa essa produce i suoi becchini. Il suo tramonto e la vittoria del proletariato sono egualmente inevitabili”.

Una cosa è certa, quando nel 1848 Marx ed Engels preconizzavano l’imminente vittoria del proletariato, ai due autori non mancava una buona dose di ottimismo. Va detto che non era una fiducia del tutto immotivata: i moti della “primavera dei popoli” scoppiarono appena due settimane dopo la pubblicazione del Manifesto del partito comunista, e nonostante gli esiti differenti da quelli prospettati dai due autori, non si può dire che la previsione di un’incombente rivoluzione fosse infondata. Continue reading “Marx ottimista, noi meno. Perché rileggere Marx nel 2025”

Una manifestazione per ricordare Miloud Moloud e “per dare voce a chi vive situazioni di vulnerabilità”

In una breve lettera inviata a numerose associazioni l’Associazione Al Amal  Aps di Parma, fondata da un gruppo di donne impegnate da anni “nella promozione del dialogo e della conoscenza reciproca, per favorire l’integrazione tra le diverse culture”, ha invitato la cittadinanza a partecipare a una manifestazione “in onore di Miloud Moloud, un fratello della comunità marocchina morto a Parma, pochi giorni fa, di freddo e di emarginazione” e di solidarietà “per tutte le persone che, come lui, vivono il dramma dell’assenza di una casa”.

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